Bellissima, 28 anni, professione copywriter. Si chiama Valentina Preti la vincitrice di WriteWear, il concorso di scrittura e moda organizzato, per questa seconda edizione, in collaborazione con il noto brand Silvian Heach. 
A lei andrà un capo della collezione attuale SH. 

La giuria era così composta 


Rosalba Carbutti (Il Resto del Carlino)
Emma d’Aquino (TG1)
Roberto Di Caro (L’Espresso) 
Carla Gozzi (conduttrice di Ma come ti vesti)
Francesco Leone (ideatore di Italian fashion Bloggers)
Alessandra Lepri (esperta di moda e costume)
Mimosa Martini (Tg5)
Tamara Nocco (Cool Hunter)
Natascia Ronchetti (Il Sole 24 Ore)
Patrizia Vacalebri (Ansa)

Ma ecco il racconto di Valentina Lepri. Che ne pensate?


MI SONO SPIEGATA? SPERO DI SI’!

Già le sei e il bilancio della giornata non era certo in positivo: autobus perso, collega assente per licenza poetica che deliberatamente si concede due volte al mese, brainstorming fin troppo creativo, il pranzo saltato a piè pari e gli stessi piedi, calzanti le mie nuove trampoliniche Janet,che corrono per raggiungere Gaia ad un aperitivo che voleva risollevare i destini di entrambe. Poi un sms: “Mi trattengo in ufficio! Scusamiii!” Ok. Era ora di archiviare. Tornare a casa. Togliere l’abito, le fedeli e altissime compagne di giornata, i collant. Poi la maschera al viso, un’insipida cena obbligata da un frigorifero pigro e uno di quei programmi che ammetterò di guardare solo al cospetto di un giudizio supremo. 
Sul divano il mio compagno, Stress, e l’amica che non dà buca, Ansia. 
Ed eccolo, lontano. Il suono che riconoscerei anche in mezzo al traffico delle 9. La sveglia. Ho sognato. Ho sognato un sogno tanto reale da obbligarmi a scendere dai tacchi ancor prima di scendere dal letto. Bene. Stamattina si fa a modo mio. 1. Premere il tasto “posticipa” e rimandare il risveglio per un tempo utile per far smettere a queste tempie di pulsare. 2. Scendere dal letto e infilare le ciabatte a forma di orso. 3. Passare dal bagno evitando accuratamente di: guardarsi allo specchio, applicare la prima maschera contro un declino umano e inevitabile, pettinarsi. 4. Entrare in cucina. Raggiungere la dispensa rinominata “sopravvivenza”. Estrarre una merendina al cioccolato, facciamo due. Preparare un tè e attingere dal barattolo “ZUCCHERO”. 5. Sedersi in modo scomposto sulla sedia di fronte alla tv. Accendere lei e non accendersi al mondo. Stamattina si fa a modo mio. 
Mi sono spiegata? Spero di sì!