Sarà una maschietta ipersofisticata e pulita la donna di Paola Frani. Gioca due parti e due identità: il rigore maschile e la trasparenza femminile. E’ il trionfo degli intarsi di seta e cipria, scarpe “Mary Jane” bicolor, cappelli in feltro, bretelle gioiello a ricamo jais, ottanio e paillette nere che reinterpretano i codici di quel periodo meraviglioso che fu l’Art Déco. 
Ieri lo showroom di Via Carlo Botta ha aperto le porte alle fashion blogger, per una giornata all’insegna dell’indossa e scatta foto. 

Inutile dire che ogni abito, oggetto, particolare esposto erano esattamente una parte di me. Un rimando ai diari di Anais Nin, ai figurini di Léon Bakst, alle calze di seta rosa. E così invece dello shooting ho preferito parlare con lei. Con Paola Frani la quale, china su un tavolino per tutta la giornata, ha disegnato figurini su foulard colorati come  cadeau per le fashioniste. E l’ho trovato elegante, in tema, meraviglioso. 
Il mio, naturalmente, è color geranio e porta il titolo del libro che sto scrivendo: Le mie prime Louboutin.

“L’abito color del sole, ecco il primo vestito che ho immaginato da piccola. Mi ricordo che in una calzetta della Befana i miei genitori avevano inserito un libro di favole per bambini, era Pelle d’Asino. Quegli abiti mi avevano colpito, mi chiedevo chissà com’è un vestito color della luna o color del tempo”

E come lo vedresti adesso un abito di luce?
“Oggi è più facile sia vederlo che realizzarlo, con le tecniche moderne di laminati o effetti oleografici si può materializzare anche quello”

Galeotto fu dunque il libro di Charles Perrault?  
” Non solo, anni dopo mi regalarono Le Mille e una notte e anche lì fu tutto un gioco di immaginazione, la principessa Shahrazàd, le sete, i colori, gli abiti, l’Oriente…”

La donna autunno inverno gioca sul dualismo, Victor Victoria?
“Sì, amo molto il periodo anni 20/30. Amo gli abiti fluidi, morbidi che hanno caratterizzato l’epoca ma anche il concetto di rivoluzione femminile che in qualche modo ha collegato la moda al pensiero. Le donne si stavano emancipando, prima ancora dai loro corsetti. Era il gioco delle parti, l’avvicinarsi all’uomo. La donna svestita da uomo, l’ambiguità. Per il prossimo autunno/inverno ho attualizzato questi temi e li ho resi fruibili, contemporanei”

Anche tu hai aperto le porte alle fashion blogger?
“Sì, trovo un modo di comunicare fresco e vivace. Le blogger fotografano in tempo reale e con curiosità. Sono poco istituzionali, hanno un occhio immediato. E portano alla moda la ricchezza della strada, della contaminazione. Il gioco, insomma.” 
Una donna del passato che vorresti vestire?
“Sicuramente Tina Modotti”
Paola Frani new collection presents a woman with two sides: transparent femininity and male rigor. 
There is a lot of silk and pale colors, Mary Jane shoes, hats, braces with strass, plenty of Art Deco inspirations.
Yesterday all the fashion blogger were invited at the showroom in Via Carlo Botta to dress up and take pictures.
I fell in love with so many of the creations on show and had the chance to talk with Paola Frani, busy sketching on the scarves offered to the fashion blogger as a present!
My scarf was, obviously, the color of geranium, with the title of the book I am writing, ” My first Louboutin”, very chic!

” A dress in the color of the sun, that was the first dress I imagined as a kid. I still remember reading fairytales  as little girl and wondering how a dress in the color of time or moon would have looked like”
And how do you imagine a dress in the color of the light right now?
” Nowadays with the modern tecnique is so much easier to imagine and make a dress like that!”
So it was Charles Perrault’s fairytales to inspire you?
” Not only, also Shahrazad princess in a Thousand Night inspired my with a tale of silks and dresses”
Your woman for the A/W season is a modern Victor Victoria, right?
” Yes I am in love with the 20s and 30s. I love the fashion of that time but also the fact the women were becoming more and more independent from the corsets and everything else. It was a gender game, getting more similar to man, the ambiguity. I wanted to develop a contemporary take on those themes.”
So you open your doors to fashion bloggers?
” Yes I think is a way of communication easy and fast, up-to-date. The fashion bloggers have no restrictions and are curious and bring to the more institutional fashion world a more down to  earth approach and a playful eye”
A woman from the past you would have liked to dress?
”  Tina Modotti for sure!”

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