La borsa che vedete non vi sembra una Vuitton? Invece lo è, una vintage bag Louis Vuitton del 1999. Se la giro la riconoscete, ma da questo lato no. Merito, o colpa, della mia amica Tamara che l’ha disegnata come una tela prendendo ispirazione dai lavori di Yayoi Kusama.  

L’artista giapponese, nata a Matsumoto City nel 1929 e famosa in tutto il mondo per i suoi pois, dipingerà una capsule collection delle famose it bag. La collaborazione, voluta da Marc Jacobs direttore artistico del brand, prevede una linea di borse, scarpe, accessori, orologi e gioielleria. Il tutto verrà presentato a luglio durante l’inaugurazione della retrospettiva dedicata all’artista presso il Withney Museum di New York, e gli oggetti saranno venduti nei 461 negozi del gruppo. 

Intanto se siete a Londra potete “leggere” le opere di Yayoi fino al 5 giugno, presso la Tate Modern. Oltre sessant’anni di lavori, una vita spesa a cercare ossessivamente l’infinito. Qualcuno forse lo vedrà in una delle 14 stanze allestite  con video, tele, foto e ritagli di giornale. E se non sarete così allenati potrete sempre divertirvi in mezzo a tanto surreale, dissacrante e irrispettoso senso della realtà 

Yayoi disegna pois da quando aveva dieci anni, tra il 1960 e il 1970  diventa una delle più importanti figure della New York avant-garde. Nel ’73 torna Giappone e oggi, ultraottantenne, vive in un ospedale a Tokyo per i suoi problemi psichici. Dentro la struttura le hanno allestito uno studio.   

Così, grazie a Tamara, giro con una sorta di anteprima mondiale. Definirla una copia non si può: a mio avviso anche questa è visual art da collezione.

Food Shoes 1999