La prima domanda che mi è venuta in mente guardando l’esterno villa è la seguente: ma la famiglia Comotto (sì, proprio lui il calciatore) scenderà qualche volta le scale a tarda notte per tuffarsi silenziosa nella piscina cromo-emozionale della sua SPA? Proprio mentre l’Arno scorre lento e con esso la vita di tutti noi, intenti a sorseggiare vino da qualche parte. O come me, a bere Chartreuse prima di posare le guance sul cuscino di lino rosa. 

La seconda ha a che fare con la felicità. Perché guardando quella coppia meravigliosa c’è da ammettere che allora esiste. “Non mi piace stare lontano da loro, faccio di tutto per tornare a casa e sempre” mi dice Comotto guardando un pargolo biondo e dai lunghi capelli. Bello anche lui, tantissimo. “Ed è un bravo giocatore sai?- continua il padre- ha una certa propensione per il calcio”. Ma va? 

E così prendo atto che in pieno centro di Firenze, sul Lungarno Vespucci, dentro uno splendido palazzo settecentesco interamente affrescato non c’è soltanto un oasi di benessere chiamata Lungarno Spa (450 metri quadrati firmati dalla stilista islandese Katrin Olina, piscina a idrogetti con acqua salata, sei cabine trattamento, wellness, docce e bagno turco). 
Ma un Piccolo mondo antico, tanto per citare Antonio Fogazzaro, anche se con la trama del libro non c’entra nulla. 
“Buongiorno” mi dice un signore in giacca nera. “Salve”, rispondo sorridente. E’ Toni Scervino. E dietro alle mie spalle un crescendo di Vip. Quelli sobri, eleganti, risolti, amichevoli, dignitosi, intelligenti. 

La serata “Sinergie energetiche” ha davvero reso il massimo e non lo dico tanto per dire. Protagonista di questo evento era una sedia “spirituale”, definita da una mia amica “un viaggio nell’anima”. Si chiama Keope, ha una struttura ergonomica e aiuta a rilassare il corpo con speciali vibrazioni. Ideata dallo psicologo Amedeo Maffei  promette di correggere la postura ma anche i pensieri. Avete capito bene, il pensiero. Inducendoci, in parole povere, a vedere positivo.   

Così se passate da Firenze un salto in questo “giardino spirituale” interamente ideato da Marianna Mecacci (sotto nella foto) lo dovete proprio fare. Perché il rito dell’educazione è un massaggio al nostro spirito. E l’intervento di Keope una botta di ottimismo. 

Rischiate di uscire da lì gridando “il mondo mi piace”


Questa foto è di MARCO MORI