Come ti rendo fashion un blog letterario, questo era il tema della tavola rotonda, alla quale ho partecipato ieri sera con pfgstyle, organizzata all’interno del tour promozionale di K.lit, il primo festival dei blog letterari. 
A moderarla Rosalba Carbutti, donna di grande appeal, giornalista de Il Resto del Carlino

Con me Francesco Leone, ideatore di Italian Fashion Blogger e le blogger Lidia De Cicco, Veronica Caputo e Gaia Conventi. 
Per l’occasione abbiamo lanciato il nuovo concorso letterario di scrittura e moda WriteWear in collaborazione con Dressart, giovane azienda reggiana che opera a stretto contatto con il mondo dell’arte realizzando T-shirt con disegni di vari artisti.  

Spiegare come è possibile contaminare moda e letteratura non è facile, raccontarlo poi a Gaia Conventi (penna super-critica del blog Giramenti) è ancora più difficile. Non resta che portarla ad una sfilata e aspettare che smonti una collezione, come farebbe con un libro che non le è piaciuto. “Il meccanismo è lo stesso – ha detto rispondendo a una domanda – il punto invece è un altro: qualcuno ha davvero il coraggio di farlo?”

Ma poi, c’è da chiedersi se tutta questa scrittura funziona davvero in un blog di moda. Alle lezioni di fashion writer, evento realizzato con Revlon,  ho incontrato alcune fra le più seguite fashion e beauty blogger.  

Un interessante dibattito è scaturito proprio da una domanda simile: pare infatti che i post narrati funzionino assai meno dei post con soli outfit e che i lettori non siano affatto interessati a leggere contenuti. 
Piuttosto a vedere immagini e commentare le indicazioni stilistiche. 
Sarà vero? Voi cosa ne pensate?  

Grazie ad Andrea Fortini per alcune foto

I’m wearing 

Roberta Guercini Blazer 
Dondup Shoes
Versace Skinny for H&M 
Fibrae earrings
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