Dunque ho scelto l’incipit. E’ stato difficile, faticosissimo. Ci sono piccoli racconti meravigliosi. Ho ragionato anche sulla lunghezza, un incipit è l’inizio di un romanzo. Quindi mi sono attenuta a questo. Ma ho anche considerato le suggestioni, la poetica. E perché no, lo stile. La piccola storia di Elena mi è piaciuta perché ha giocato su due livelli femminili, due confronti impossibili: la protagonista vestita con un abito nuovo, sofisticato e Praga. All’improvviso. A scardinare certezze, ad alimentare confronti. 
Come se fosse possibile competere.   

L’abito Bonsui va ad Elena Parri. Il suo incipit è questo:
Non avevo mai visto quelle strade, non avevo mai udito tutte quelle voci che al tramonto riempivano la città. Camminavo nel mio abito nero;unico, sofisticato. L’avevo scelto per la sera, mi sentivo bella, mi sentivo libera. Improvvisamente, davanti a me eccola, vestita delle sue luci e dei suoi colori mentre si specchia nel fiume, Praga.  


Voi che dite? 

tagged in Senza categoria