Un viaggio mordi e fuggi si è rivelato esaltante. Mi piace alternare mare e boschi, tramonti a picco sul mare e rugiada profumata sulle foglie. 
Complice uno dei colljoux (i colletti bijoux) darkissimi di Sweet Papillon ho pensato che mi sarebbe piaciuto tanto vivere un giorno da bad girl. 

Incarnarmi, per la verità, in una di quelle potenti figure fiabesche che sanno richiamare a sé i temporali, che muovono tempeste e venti, che invocano i geli dell’inverno. Di quelle che aprono le braccia al cielo e subito vedi innalzarsi le foglie in un vortice spettacolare e le nuvole diventano scure, come a raccolta dei pensieri più neri. 
Insomma una sorta di Oya, in Nigeria potente dea degli Yoruba, che governa sia il vento che i profondi cambiamenti, considerata l’ambasciatrice della sovranità femminile
Qualche volta la chiamano anche Madre del Caos, perché obbliga a ricostruire. A ricominciare. A ripartire da capo. In altre parole a trasformarsi.  

Ma purtroppo, come vedete, è rimasto solo un tentativo. 
Io sono troppo buona. 



Meravigliose fotografie di Mitch Dobrowner  che ha percorso 65.000 chilometri per fotografare le spettacolari tempeste della pianura americana.