Edo Clemenc, conduttore di Radio ’94, mi accoglie nei suoi studi per l’intervista. Proprio da qui, da Postojna, parte il mio viaggio nella Slovenia, invitata da un gruppo di giovani stilisti: per le loro prossime collezioni hanno puntato alla contaminazione tra moda e letteratura. Il risultato? Lo saprete fra qualche mese, quando indosserò un abito molto speciale. Che rappresenterà un po’ la sintesi di questo mio viaggio. 

Prima tappa sono state le splendide grotte, 21 chilometri di lunghezza. Scoperte da Luka Čeč nel 1818 furono aperte al pubblico, prime al mondo, già l’anno successivo. Nel 1884, per renderle più fruibili, fu introdotta la corrente elettrica alimentata da una piccola centrale costruita sul fiume.
Non avevo mai visitato una grotta, fino ad oggi. Un po’ per timore e un po’ per una lieve sensazione claustrofobica. La guida parla italiano. “Paura? Che dice, l’ultimo crollo è stato quarantamila anni fa”. Così ti accorgi che esiste una pazienza a te sconosciuta, che le stalattiti crescono di un millimetro ogni dieci -quaranta anni. Che il fiume ha impiegato 3 milioni di anni per scavare la montagna su tre diversi livelli.

Un trenino ci conduce abbastanza avanti, poi dobbiamo scendere e percorrere circa un chilometro a piedi. Le resistenze si allentano e gli scenari si aprono. Ciò che vedo è talmente straordinario che ogni rigidità sparisce, mentale e fisica. E camminando con una temperatura di 9 gradi mi immergo nell’energia pura.

Il manganese, l’ossido di ferro e il calcare danno luogo a colori meravigliosi, sfumature articolate che variano dal grigio al rossastro fino a un bianco che sembra gelatina. Il tempo si dilata, là sotto. E le stalattiti creano vere e proprie forme, alcune simili a tendaggi.

Edo me l’aveva detto. Che sarei risalita con un’anima in più. Quella di riserva.
 
La tappa di oggi è Maribor, capitale della cultura 2012.

I was wearing
Paolo Casalini red hat
H&M legging

Belman black sweater
Frankie Morello sunglasses