Si dovrebbe raccontare della manifestazione, del mio ruolo in giuria ospite all’evento Chic Zone, della vittoria di Santo Costanza per Bragia con le sue tinte stampe “tie and dye (scelto fra i brand presenti alla sfilata, gli altri due erano Morfosis e Moodìa), dello swap party (pienissimo nonostante la giornata di sole che sembrava giugno e parecchie persone al mare per l’ultima tintarella), dei 30 corner sparsi per tutta la struttura con oggetti artigianali o firme di mercato, della tranquillità (apparente o reale) che regnava sovrana. 
E francamente inaspettata. 

Ma non lo farò perché ho scelto questa foto. Sì, come un film di Paolo Virzì. E dunque vi parlerò di ragazze: Federica, Maria Concetta, Alessandra, Angela….e tutte le altre. Che hanno dato un’immagine straordinaria dell’Italia che cresce, di quella che si spende in prima persona. Che ancora ci crede, nei rapporti umani  e personali. Un’Italia di cui avevo bisogno, di persone che non passano il tempo a lamentarsi ma si rimboccano le maniche. E provano a respirare. Con le bombole di ossigeno ancora piene, appena caricate di progettualità. Si sorride perché la parola futuro è ancora nel vocabolario e i materiali eco-sostenibili fanno parte dell’arredamento scelto dalle organizzatrici di Chic Zone. Sì, mie care lettrici. All’ex tabacchificio Centola di Pontecagnano Faiano si è swappata tanta fiducia.

Lasciare una Gucci e tornare a casa con una storia sulla quale credere è il più grande baratto che potessi immaginare.