La bellezza promette sempre, ma non dà mai nulla $

(Simone Weil)

In questo periodo c’è una folle gara a diventare icona. O, ancor di più, a trasformarsi in musa. 
Ma care mie signore le muse sono una cosa seria. A tale rango si elevò Galà, artista modella e mercante d’arte, dopo avere stregato prima Eluard e poi Dalì. Tra le sue amicizie di infanzia persino una giovane Marina Cvetaeva. 

Musa di Cocteau fu l’attrice Maria Casares, sguardo misterioso, inafferrabile figura nel film  Amanti Perduti. Era spesso alle feste la Marchesa Casati donna coltissima che frequentò negli anni Venti e Trenta artisti di grande talento ispirando personaggi come D’Annunzio, Marinetti, Kerouac, Man Ray, Cecil Beaton. E musa divenne pure la bella catalana Maria Sans la quale stregò Ernest Hemingway a tal punto da renderla immortale, inserendola nel suo romanzo. Lei è la Maria di Per chi suona la campana”.  

E ora mi dite che per far la musa ai giorni nostri è sufficiente un extension e un cappello fantasioso?

Dunque se di musa moderna vogliamo parlare allora mi espongo chiamando in causa la talentuosa Vivienne Westwood. Provocatrice di professione ma anche dedita alle battaglie dalle pagine del suo blog si schiera sui temi ambientali e per i diritti umani.
Un occhio alla moda dunque e uno al sociale, con la sua linea eco – chic  ha dato lavoro alle donne di Nairobi: le emarginate, le madri sole,le vedove,le vittime di Aids e le donne povere, che sono tante. 
Le foto che vedete sotto sono tratte dal volume Shoes, libro patinato con le sue scarpe più belle.

E la vostra musa qual’è?

Maria Casares

Galà Dalì

La Marchesa Casati

Maria Sans

I was wearing

Cristina Effe Black Jacket 
CNC Shoes
Fabio Cicolani e Silvia Cerpolini Hat
Bijoux Brigitte Gloves