Qualche giorno fa mi è stato chiesto, durante un’intervista, il perché di questo mio blog. Molti di voi già sanno del libro che sto scrivendo sul “fashion system blogger”. 
Pagina dopo pagina ho già raccontato molte cose: esperienze, storie, fatti, interviste. E devo dire con grande entusiasmo, partecipazione e pure una certa felicità per questo piccolo universo in totale agitazione di fronte a scarpe colorate e pacchi infiocchettati. 
Finché non mi è parso d’essere in un magazzino vero e proprio, una sorta di Postalmarket a web aperto. Mai un pensiero, mai un libro da consigliare, mai una mostra da vedere. I next post, soltanto pubblicità autocentrata e talvolta imbarazzante. E’ diventato una caccia al regalo, un “guardate bene dove sono stata invitata”, cascate di link, extra link e link su link come fossero diamanti. Non dico che la pubblicità non debba essere mai inserita, i giornali lo fanno, e a volte è anche informazione. Ma solo quella?
Di Chiara Ferragni parlano spesso male, eppure fra i blog di immagine lo reputo il migliore. C’è un plot, i viaggi, le avventure. C’è il lusso che fa sognare. In molti altri blog che non raggiungono questo livello tutto appare periferico. Avete presente la pagina di Tu Style quando propone il capo di sfilata ad un prezzo esorbitante e di fianco quello “povero” per sentirti anche tu come quella della foto?

Lo so, molte di voi non saranno d’accordo con quanto ho scritto. Ma se in mezzo a qualche outfit carino passasse anche un pensiero farebbe la differenza. In sintesi la sostanza.