Si chiama Bar à Parfums e praticamente sembra proprio un bar. Però ti servono profumi con calici olfattivi, del rabdomantico Giovanni Gaidano, come un gran cru d’annata. Un barista profumiere ti illustra le specialità della maison: un cocktail di rose, una coppa di agrumi, un millesimato di patchouli. Tu annusi, scegli e porti a casa. 

Non una boccetta qualunque, costosa o meno che sia. Ma un profumo che ti appartiene, una costellazione olfattiva, un linguaggio emozionale con il quale puoi esprimerti restando in silenzio. 

La formula è stata ideata da Giovanni Gaidano e Renata de Rossi di Olfattorio che hanno introdotto in Italia la cultura dei profumi artistici. Perché, mi spiegano, un profumo rappresenta uno stato d’animo. Deve essere scelto a seconda dell’umore e cambiato durante il giorno, come si fa con gli abiti.  

E’ un cammino culturale, certo. Ma che esperienza ragazze chiudere gli occhi e annusare una storia! 

La mia è Séville à l’Aube un profumo speciale nato dal legame creativo fra Bertrand Duchaufour e la scrittrice Denyse Beaulieu. Insieme hanno dato vita a un vero e proprio plot – olfattivo, incentrato sulla passione tra una donna e un giovane spagnolo calati in una Siviglia a festa per la Settimana Santa.