Che la Danimarca mostri un certo interesse nei confronti della moda lo si potrebbe dedurre già dalla sua sovrana  Margherita II la quale, con un certo appeal degno di Chanel, sistemava alle prove i costumi da lei disegnati per il balletto Lo Schiaccianoci di Caikovskij in scena poche settimane fa al teatro dei giardini Tivoli di Copenaghen
Tuttavia, a conferma di ciò, non resta che vedere i dati di crescita del settore e il successo della Copenaghen Fashion Week che lo scorso agosto ha messo in campo 2500 brand e 50 catwalks shows di cinque paesi diversi. Dunque ci sta che la Guest Nation di questa edizione di Pitti W sia proprio la Danimarca con una interessante panoramica di designer cutting edge allestita dentro gli spazi della Dogana. 

Minimalismi a parte è davvero un tripudio di irriverenza, avanguardia popolare e turbolenza cromatica. Guai a chiamarli stilisti questi giovani talenti, poco più che ventenni e selezionati da uno dei più importanti conoscitori della moda scandinava, Tom Stiefel – Kristensen, poiché il loro mood è a pieno titolo dentro il design. 
Ed io, che adoro la cultura nordica e i vestiti di Marimekko, ho “letto” tutti gli abiti che mi hanno presentato.  

– Photo by Natalie Novarese –  

That Denmark always had a certain interest for fashion was clear from her Majesty Margherita II which, like Modemoiselle Chanel, arranged the costumes she designed for Tchaikovsky’s  The Nutcracker held a few weeks ago at the Tivoli Gardens in Copenhagen. 
However, to confirm this, we have just to take a look at the industry’s growth and the success of the Copenhagen fashion week in August, which hosted 2500 brands and 50 catwalks shows in five different countries. So is just appropriate that the Guest Nation at Pitti W is Denmark with a very interesting showing space at the Dogana.
Apart from the typical minimalism none can be indifferent to the tribute to irriverence, popular art, the swirl of colors. 
And I, loving Marimekko and Nordic culture, I “read” all the clothes on show.