“Tra la mia pittura e la mia poesia non c’è discrepanza, cerco sempre la verità poetica, non quella naturalista” (H.H.)


Durante il mio soggiorno a Bellagio ho avuto modo di visitare la splendida mostra di acquarelli dipinti da Hermann Hesse e collocata nelle sale della Torre delle Arti fino al 2 giugno. Trentacinque opere che raccontano un passaggio emotivo assai delicato per Hesse, in preda a profondi interrogativi esistenziali. Curata da Gregorio Rossi e Valentina Campatelli l’esposizione, insolita e originale, rivela la grande capacità dello scrittore di raccontare emozioni utilizzando strumenti diversi. Grazie a Carla Solari per aver reso meravigliose queste due giornate, a Promo Bellagio e al Grand Hotel Villa Serbelloni per l’ospitalità impeccabile. Vi lascio dunque ad un piccolo ritratto di Herman Hesse scritto per voi da Gianmarco Marabini.


Dipingeva di giorno e scriveva nelle notti insonni. Hermann Hesse nella sua casa di Montagnola, dove visse dal 1919, trascorreva così lentamente le sue giornate di fronte al lago. Fu nel 1916 che il premio Nobel venne in contatto con il mondo della pittura, quando il suo terapeuta Josef Bernhard Lang – discepolo di Jung – gli suggerì come aiuto psicoterapico di rappresentare i propri sogni per combattere lo stress. Attività di scrittore e attività di pittore si fondono così nell’artista e gli occupano le giornate. Quadri e romanzi si compenetrano e si danno senso l’un l’altro, come accadeva con Narciso e Boccadoro. Gli acquarelli in particolare rappresentano l’aspirazione pacifica cui Hesse tendeva, con una simbiosi perfetta di eros e logos, natura e civiltà. L’ispirazione nasce dai paesaggi che si offrivano alla vista durante le sue lunghe camminate e viaggi in treno a vapore che dal lago di Lugano lo portavano a volte fino a Bellagio. Nello scenario tormentato interiore, ma anche storico degli anni della prima e seconda guerra mondiale, le opere dell’artista aprono lo spiraglio per la ricerca di un centro.

Hermann Hesse spent the daytime in painting and the relentless nights in writing since almost 1919 when he moved to Montagnola. But it was in 1916 when he came in touch with the art of painting after that his therapist Josef Bernhard Lang suggested him to draw his dreams to fight against the stress. Since then the activity of writer and painter came together and fulfilled his days. The watercolours depict the peaceful aspiration Hermann Hesse tended to, with a perfect symbiosis of eros and logos, nature and culture. The inspiration came from the landscape offered to his view during his long promenades or his trips by train, journeys that sometimes brought him to Bellagio. The masterpieces of the artist open the breach to peace and serenity in his shattered inner world, destroyed by the the personal events and the two world wars.