Seduto su una panchina, in una giornata fredda e limpida, Filippo Tommaso Marinetti guardava le acque calme del lago di Como muoversi lentamente. Pian piano le sensazioni prendevano forma diventando parole, espressioni, annotazioni e infine poesie. Proprio in quel periodo infatti, ispirato da un dialogo con il suo medico condotto Amleto Venturi, scriverà il volume “Quarto d’ora di poesia della X Mas”. Il padre del futurismo italiano ha vissuto gli ultimi anni proprio a Bellagio ed era solito recarsi la mattina, con la moglie Benedetta, sulle sponde del lago per ammirare lo spettacolo della natura. Nell’Hotel dove sono stata ospite, Villa Serbelloni, era sceso allora anche Mario Sironi, ma l’incontro fra i due non ebbe mai luogo. Ho scelto di interpretare la collezione Futurismo di Valentina Livan ambientandola proprio a Bellagio. Ho indossato in anteprima una giacca della prossima collezione Autunno/Inverno 2013/2014 abbinata a guanti che hanno lo stesso colore del risvolto delle maniche. Un materiale comodissimo che non si sgualcisce nemmeno in una valigia pressata come la mia. Prima di passare alle immagini voglio raccontarvi qualcosa di lei attraverso una piccola intervista.

Come mai la scelta del nome Futurismo per il tuo brand?

Mi è sempre piaciuto questo tema, amo il Futurismo come periodo storico per le grandi novità, la voglia di fare e l’energia che aleggiava in quegli anni, ma anche per le linee asciutte che ho poi trasportato nei miei abiti. 


Quali sono le caratteristiche della tua collezione? Nella collezione ho voluto impiegare tessuti realizzati con procedimenti diversi dalla tessitura, i così detti tessuti non tessuti – che io amo. Questo ad esempio è simil-neoprene, molto leggero ma termo regolatore. Per l’Autunno/Inverno 2013/2014 abbiamo creato cappotti utilizzando un materiale molto particolare: l’esterno è a tutti gli effetti cachemire mentre l’interno può arrivare a reggere una colonna di cinquemila litri d’acqua, proprio come una tuta da montagna. In realtà si tratta di un tessuto unico. Ovviamente tutti i capi e i materiali sono rigorosamente made in Italy. 
Su cosa si basa la tua estetica di designer? Amo l’idea del monocromo, semmai preferisco giocare sul contrasto. Visivamente mi piacciono le geometrie ed in essere si rispecchia la pulizia e l’asciuttezza delle linee di cui parlavo prima. Punto sulla sartorialità.


Sitting on a bench in a cold sheer day, Filippo Tommaso Marinetti looked the calm water of lake Como flowing slowly. Little by little sensations and emotions became words and at last poems. In fact the father of Futurism lived his last days in Bellagio, where he used to go for a walk with his wife Benedetta on the shore of the lake to admire the morning delight of nature. In that days Mario Sironi was a guest of Villa Serbelloni, the Hotel were I stayed. Unfortunately the two men never get to meet.  I decided to wear the coat you see in the picture to portray the new collection of the brand “Futurismo” by Valentina Livan in the landscape of Bellagio. But first I would like to tell something more about her. 

Why did you choose the name “Futurismo” for you brand?  I always had a passion for this era due to its great innovations, its energy, the will to try that pushed the artists back in that time. And also because of the strict lines the painters used, which I transported into my collection. 
What are the peculiarities of you collection?  I almost always used fabrics that were made with a different process from milling. This one you have for example is simil-neoprine, very light and warm. For the Fall/Winter 2013/2014 collection we created coats using a very particular fabric: the outside of the coat is cashmere while the inside is like a trekking suit and it can support a five-thousand-litre column of water.  Actually it is a one-off texture. It goes without saying that all the products and materials are made in Italy. 

And what is your aesthetics as a designer? 
I love monocrome, playing with contrasts and geometries. In these aspect in particular the clean and strict lines I was talking about before are reflected.
Filippo Tommaso Marinetti pubblica nel 1909 il manifesto del Futurismo inneggiando alla velocità, al futuro e al cambiamento. Nella sua poesia, pura intuizione della realtà, si percepisce la ricerca di immediatezza e sincerità d’espressione.