Il 26 agosto 1689 tra le nove e le dieci di sera quasi un migliaio di valdesi si incamminarono dalle sponde del lago di Ginevra verso la Savoia per fare ritorno a casa, in Piemonte. Tredici giorni di viaggio contro i tre anni di esilio forzato, la differenza stava giusto nel credo religioso. E dal lago siamo partiti anche noi, muovendoci per un tratto sulle acque della memoria, seguendo la direzione del “Glorioso Ritorno” di questo popolo. L’itinerario disegnato da SuperAlp segue proprio la logica della scoperta: confini, antiche strade, popolazioni, nuovi abitanti, montagne da assaggiare su terreni che sanno di storia.
Nel comprensorio di Portes du Soleil abbiamo preso la funivia per poi scendere giù in bici da downhill, battendo il versante destro della Vallée d’Abondance. Il downhill è uno sport molto in voga in questo periodo: si sale con gli impianti di risalita e ci si lancia giù fino a valle battendo sentieri ripidi e tracciati già definiti. Vi assicuro che è stata un’emozione muoversi in mezzo alla natura, i sassi sotto le ruote, il fango sui pantaloni, i sentieri, il vento addosso. Per arrivare sulle rive del lago Montriond, chiamato anche il lago di Smeraldo per le sue acque straordinariamente verdi. Qui, nell’Alta savoia, abbiamo mangiato le specialità del posto, soprattutto i formaggi prodotti col latte delle mucche Abondance. L’omonimo formaggio ha ottenuto l’AOC francesce. Nel nostro gruppo di giornalisti c’è anche Michele Dalla Palma, alpinista dalle Ande all’Himalaya: ha scalato gli 8.463 metri del monte Makalu in Nepal e in salita solitaria i 7155 metri del monte Nun in Tibet. Insomma una leggenda. Ha scritto una dozzina di volumi (l’ultimo, “Occhi sul mondo”, è in questi giorni nella rosa finale del Premio Cortina d’Ampezzo), dirige la collana Outdoor della Hoepli, è il direttore del mensile specializzato “Trekking & Outdoor”. A fine di ogni post sarà lui a dirvi i capi giusti da indossare per ogni sport in cui mi vedrete all’opera.

Downhill Technical dress, by Michele Dalla Palma
“E’ uno sport estremamente impegnativo per caviglie e ginocchia, quindi la prima cosa da scegliere con attenzione sono le scarpe.Devono essere molto strutturate sopra le caviglie e con la suola Vibram, quella che voi chiamate a carroarmato. Meglio scure, ci si infanga troppo. Non salite con le Vans ai piedi, la downhill bike non è una bicicletta qualunque: costa dai due ai tremila euro, è estremamente solida, bioammortizzata, rigorosamente con freni a disco e gomme con battistrada tassellato molto largo. L’abbigliamento deve essere traspirante: meglio maglia a manica lunga, visto che può capitare di cadere. I professionisti usano un casco integrale e una protezione simile a quella del motocross, vale a dire copertura avambracci, pettorina, spalla, paraschiena e parastinchi in plastica rigida, guanti con protezione, maschera tipo quella da sci. Chi inizia può usare un semplice casco da bicicletta. Molte donne praticano il downhill. I colori più in voga? Gli abbinamenti a contrasto, come blu elettrico e viola. Ma in ogni capo una componente o un’intersezione di bianco, rimando alle magliette del foorball americano.”

The itinerary of SuperAlp 2013 is focused on discovery: borders, ancient routes, old populations and new inhabitants. Our travel starts form the Geneva lake where on August 26th 1689 almost one thousand Waldensians left the Swiss city to return back home in Piedmont after years of persecution.
Our first stop is the Portes du Soleil area, where we took a liftchair with a downhill bicycle. Downhill is becoming a very popular sport: it is really an incredible experience to run down at full speed, the wind in your hair. With our bike we finally reached then the Montriond lake, also called emerald lake due to the color of its waters. Here, we had a wonderful lunch with local specialities, and in particular the Abondance cheese.
Among the journalists in our group there is the alpinist Michele Dalla Palma, who climbed Makalu Peak in Nepal and wrote several books. His last one, “Eyes on the world” is shortlisted at the Cortina d’Ampezzo Prize. At the end of each post he will give us some suggestions about what to wear. Here we are with some hints about downhill.

Shoes: they must be high-ankle and quite robust with Vibram sole.
Clothes: long sleeves and full-face helmet as well as leg and arm armor.
Colors: electric blue, violet with some white stripes to recall american football t-shirts.