Anche io ho il mio cappello fatto a mano. Un prodotto artigianale, semplice ed essenziale. E’ il cappello di carta, che usavano i  muratori e gli imbianchini negli anni cinquanta, da me rivisto e riproposto in queste immagini. Il rimando ad una certa manovalanza è palese, giusto per ricordare, in questa settimana della moda, che il quotidiano è altro. Ma soprattutto per invitarvi a visitare la mostra Hat-ology dedicata ad Anna Piaggi a un anno della sua scomparsa. A Palazzo Morando, da oggi fino al 30 novembre, potete vedere i 600 cappelli (oltra a schizzi, disegni e foto) che Anna indossava con nonchalance, durante le sfilate ma anche quando usciva di casa per comprare il pane. L’esposizione è curata da Stephen Jones, il designer che ha creato la maggior parte di tali copricapi. Vi dico questo perché non tutte le estrosità che si vedono in questi giorni ricoprono, o vestono, intelletti di rara eleganza. Pertanto, quando ciò accade, è bene ricordarlo come un mantra. O la giusta icona alla quale ispirarsi.
 
Also I have my handmade hat. Simple and essential. The paper hat, used by the masons and painters in the fifties, which I re-propose in these pictures. Just to invite you, in this fashion week, to visit the exhibition Hat-ology dedicated to Anna Piaggi, Palazzo Morando, until November 30. You can see her 600 hats and sketches, drawings, photos. The exhibition is curated by Stephen Jones, the designer who created most of these hats.