WriteWear la finale. Da quel “lontano” 23 agosto, quando l’Ansa annunciava il lancio di WriteWear, sono passati meno di due mesi. Sono stati fitti e la mia vita si è incrociata con le vostre storie. Piccoli frammenti certo, il testo prevedeva un limite di battute, ma sufficienti per essere condivisi. 
Tanti i sogni che mi avete raccontato, le fatiche quotidiane, la voglia di svoltare, di cambiare strada o semplicemente immagine. Per qualche mese siamo stati vicini, vi ho conosciuto meglio e ho capito quante cose si possono fare insieme. Parlarci, prima di tutto. I racconti sono passati di mano e la giuria li ha valutati, con la stessa mia emozione credetemi. 
Così oggi abbiamo i vincitori. Grazie di cuore a tutti. E un grazie particolare all’azienda Ermenegildo Zegna che ha voluto condividere questa esperienza, offrendoci una partnership con The Place Luxury Outlet. Dunque eccoci ad annunciare il secondo posto per due concorrenti che lo hanno conquistato a pari merito. 
Sono Ester Sposato Friedrich residente a Monaco con il racconto Lupetto e dolcevita e Sonia Tortora di Alassio con Una corsa per la vita

Ragazze vi aspetto domani a Biella per la premiazione!!!

Ecco intanto i loro racconti



Il giorno in cui il lupetto è diventato un dolcevita
di Ester Sposato


Volevo scrivere e essere pagata per farlo. Per due motivi: adoro scrivere e sono in affitto. Avrei fatto di tutto: così risposi all’annuncio per “online copy editor dalle 18 alle 23”. Il colloquio è un crescendo di ansia: “Cerchiamo una persona che si assuma l’incarico per lungo un periodo” -deglutisco- DEVO convincerli che non li lascerò prima della pensione. “Lei è a Milano per via del suo fidanzato, se il rapporto finisse tornerebbe a Padova?”, DEVO convincerli che io Marco lo sposo, anzi che Padova fa schifo! Il mio cuore martella, il lupetto mi stringe al collo, un unico pensiero rimbalza tra le orecchie: come convincerli che sono io la persona giusta? Poi succede. La mente si raffredda e si affina, scivola sotto alla mia paura e la rivolta come un uovo fritto: “sono loro la scelta giusta per me?!”. La team leader mi scruta: “domande?”. “Lei ha detto che è importante che chi si assume l’impegno rimanga con voi a lungo” dico, “essenziale”, ribatte. “Ne deduco che i precedenti impiegati se ne siano andati dopo poco… come mai?”. È la team leader ora a pedalare per vendermi il lavoro. Il lupetto che indosso è diventato un dolcevita.

Una corsa per la vita
di Sonia Tortora

Mi piace tanto il nome Giorgia. Spero che la mamma mi chiamerà cosi, se mai nascerò. Spesso la sento piangere, da qua dentro, ma non posso fare niente per lei.  È triste, perché i medici hanno detto che io non sono sana come tutti gli altri bambini: trisomia 21, hanno precisato.
Non so cosa significhi, ma non mi sento malata. Vorrei che lei lo sapesse, che capisse che percepisco ciò che accade fuori e che vorrei abbracciarla e conoscerla Sto aspettando di uscire da così tanto tempo!
Ehi, ma che succede? Cos’è tutto questo movimento? Una forza incredibile mi sta trascinando via e non riesco ad aggrapparmi da nessuna parte. La mamma sta urlando, probabilmente sente che sono in difficoltà e cerca di aiutarmi. Devo correre verso di lei, verso I’uscita di questo tunnel stretto e buio.
Corro veloce. Non mi devo fermare. Devo farcela Evviva! Pericolo scampato. C’è tanta luce e sento delle voci intorno. Una donna mi prende tra le braccia e mi riempie di baci e dal suo profumo deve essere
sicuramente la mamma” Alla fine ha deciso di darmi una possibilità  Non la deluderò! E visto che per ora non riesco a parlarle, mi esprimo nell’unico modo che conosco: con un grandissimo sorriso.