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There are a lot of news in this world, they cover us and charge us. Yet we still know a lot but a little of everything. We swim through words like we swim in giant pools made of paper, but when we jump out of them not a letter remains attached to our bod, just like the water does. This is the thought I am wearing today. How, you might ask? With this cashmere cape made by stylist Paolo Isoni. It’s his call to dive deep into everyday occurrences and never let informations smash us.

Why did you choose a cape that reproduce newspapers scraps, Paolo?
Fashion is every day farer away from culture and today there’s a lack of intellectuals that once created cultural movements and brought stylists to fame. When Patrizia asked me to take part to this project I immediately thought of a reversible cape: one part made of soft and warm fabric and the other that could represent the roughness of news with cuttings from worldwide newspapers.

But why the cuttings?
The cuttings symbolize the widespread superficiality, which of course the new ways of communications support. We are no more interested in knowing full well. Everyone does everything, but more important everyone knows everything. We can see people on Facebook who thinks to be a journalist or sly intellectuals laughing on tv. Fashion must start to be a free expression of the spirit again.
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Sono tante le informazioni. Ci coprono, ci danno l’assalto. Sappiamo molto, ma poco di tutto. Nuotiamo fra le parole come in grandi vasche di carta, ma quando usciamo ogni lettera cola via. Pari all’acqua. E a separarci dal silenzio solo il frastuono. Oggi indosso questo pensiero. Come? Con la mantella di cachemire realizzata dallo stilista Paolo Isoni. E’ il suo invito a scendere in profondità, a non lasciarsi stritolare dalle informazioni. Parole che ci avvolgono, appunto, come un giro di ruota.

Paolo Isoni, come mai la scelta di una mantella che riproduce i ritagli di giornale?
La moda è sempre più lontana dai salotti culturali e gli intellettuali, un tempo dispensatori di contaminazioni che hanno reso celebri alcuni stilisti e creato vere correnti, oggi latitano. Per Patrizia ho pensato ad una cappa reversibile: da una parte il caldo e morbido tessuto, dall’altra la ruvidità trasposta delle notizie. Con ritagli di giornali dal mondo.

Perché proprio i  ritagli?
I ritagli sono il simbolo della superficialità dilagante, favorita anche dai nuovi mezzi di comunicazione. Non si entra più in profondità. Tutti fanno tutto: vediamo commentatori che su fb si sentono giornalisti e pensatori sornioni che sorridono nel salotto della Bignardi mentre bevono un boccale di birra. La moda deve tornare ad essere una libera espressione dello spirito, il riflesso trascendente della donna  che indossa il capo.