Riolo Terme. Monday, a day that I really like. Because it always marks a beginning, something that has yet to happen. I know, I link to my trip with my job, then probably you will not agree with me. 
But perhaps the vice of us writers is that we tie the present day to the words and we like to say and describe. Everything seems to us an emotion, a happening. And when anything  does not move, we say it is the perfect time, that of silence and listening. 
Rather than feeling useless we invent something. As Oscar Wilde once said: “The writer who calls spade a spade should be compelled to use it.” And I’m not able to do.

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Terme di Riolo. Ed eccoci al lunedì, un giorno che mi piace tanto. Perché segna sempre un inizio, qualcosa che deve ancora accadere. Lo so, lo legate al lavoro e quindi non sarete d’accordo con me. Ma se ogni tanto sciogliete la corda del quotidiano e liberate l’immaginazione potrebbe anche capitarvi di apprezzarne il sapore.  

Ma forse il vizio di noi scrittori è che leghiamo il presente alla parola e ci piace pronunciare, descrivere, illuminare. Tutto ci sembra un’emozione, un accadere. E quando non si muove alcunché diciamo che è il momento perfetto, quello del silenzio e dell’ascolto. 
Insomma, pur di non sentirci inutili qualcosa ci inventiamo. Come diceva Oscar Wilde: “Lo scrittore che chiama zappa una zappa dovrebbe essere costretto ad usarla“. E io non sono capace. 

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