VENEZIA71 I FILM IN PROGRAMMA

Molte volte, negli anni cinquanta, i sogni nascevano proprio su quelle sedie di legno, davanti al grande schermo tra la puzza di fumo e il braccio dei fidanzati. Ora non hai scampo, almeno non a Venezia. Non sogni ciò che vedi, ma preghi affinché non ti accada. Dall’alto di quelle immagini c’è come una tirannia visiva, una sorta di volere divino che pare dire ad ogni fotogramma “hai visto coglione come ti sei ridotto?”

Ed è uno spettacolo a bocca chiusa, che si guarda da lontano. Con la testa appoggiata all’indietro. E il  fragoroso battito di mani finale non sembra acclamare il regista, pare quasi un’azione collettiva come si farebbe scuotendo uno scacciapensieri  per cacciare la sfiga. Io di quei film ne ho visti tre, uno più bello dell’altro: Birdman, In the Basement e Heaven Knows What, rispettivamente la storia di un attore finito, le vite parallele e allucinanti degli austriaci in cantina e la vita di due giovani homeless e tossici newyorkesi, una storia vera vissuta dalla protagonista del docu-fiction Arielle Holmes che recita nel ruolo di se stessa.

Andate a vederli e riflettete, certo. Ma non sentitevi in colpa se siete capaci di sognare.

“La felicità.. Esiste, le dico.- Dove?- Senta. Da ragazzo mi lamentavo sempre con mio padre perché non avevo giocattoli. Lui mi diceva: questo (si indica la testa) è il più grande giocattolo del creato, è qui il segreto della felicità….»

(Charlie Chaplin)

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