AltaRoma ci conquista in novità

Ci sono piaciute molte cose in questa edizione di AltaRoma, a partire dalla location in una zona non proprio cool. L’ex dogana dello scalo ferroviario di San Lorenzo, 24 mila metri quadri e un edifico fatiscente fino a qualche anno fa, si è trasformata in un curioso scenario per le sfilate dell’alta moda capitolina. Aveva ragione la Curiel dunque, che dall’alto della sua saggezza, scrollava le spalle nella suite all’Hotel … ricordando che non è il contesto a fare bello un abito. Piuttosto il contrario: un bel gioco contrasto ne rivela l’intensità. E dunque sotto un sole quasi primaverile le maison storiche hanno gettato semi per il futuro, laddove i raccolti quest’anno se li sono giovani i giovani stilisti protagonisti assoluti di questa tornata con ‘Who is on Next? Eleganza e creatività per il garden party di Raffaella Curiel, signora assoluta dell’alta moda fumatrice come Chanel e dispettose come Poiret, che ha puntato sui fiori e sulla natura assoluta. Dedicata più alla nipote Ortensia che al peccaminoso giardino incantato. La pittura dell’Arcimboldi, celebre pittore del ‘500, ha ispirato  Giuseppe Di Morabito e le sue eroine romantiche vestite di abiti monospalla e a trapezio sotto cappotti in lurex ricamati. L’architettura invece è il filo conduttore di Sabrina Persechino, che ammicca ad Eric Owen Moss con abiti lunari e fili d’argento. Da Roma è tutto, alla prossima avventura.

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