L’hanno chiamata “Esperienze Daliniane – Viaggio tra arte, moda e gusto” la serata di gala organizzata dal Centergross e dedicata a Salvador Dalí, un misto di aromi ed arte da far perdere la testa. Un quarto d’ora prima ti muovevi tra l’irruenza di Alice in Wonderland, gli orologi molli e l’estasi di Woman Aflam, un quarto d’ora dopo sedevi a tavola davanti a un Riso con crema alla Nantua gamberi e pomodori che lo chef, Michele Cocchi, aveva preparato ispirandosi al Ricettario surrealista di Salvador Dalí, Les Diners de Gala, rivisitato dal Cooking Director Roberto Carcangiu. E da quel momento un susseguirsi di delizie omaggiavano l’estro e la creatività del maestro catalano, affascinato dal mondo della moda. Vi ricordate lo splendido abito aragosta nato dalla collaborazione con Elsa Schiaparelli, i bottoni che riproducono mosche accovacciate su pezzi di cioccolato oppure il cappello a forma di scarpa?

Nella antica cornice di Palazzo Belloni a Bologna è dunque in corso una mostra dedicata a Dalì e curata da Carlo Mazzanti e Gino Fienga. Fino al 7 maggio potete ammirare 200 opere in un unico allestimento con approcci virtuali e letture dinamiche. Da vedere 22 sculture museali, 10 lavori in vetro realizzati alla fine degli anni Sessanta in collaborazione con la famosa cristalleria Daum di Nancy, 12 Gold objects, più di 100 grafiche tratte da 10 libri illustrati e 4 sculture monumentali posizionate in punti strategici del centro storico. Muovendoci da una stanza all’altra ripercorriamo la vita dell’artista nella sua esasperante individualità, comprese le monete d’oro raffiguranti Gala, sua moglie e musa. L’esagerazione era finzione, certo, ma era come emanciparsi da sé e rendere fruibile il tuo clone, creato a regola d’arte e per l’arte. Partendo dai baffi: “quelli di Salvador Dalí erano finti, davvero, ne aveva una serie che intercambiava a seconda del luogo e dell’umore – ride Gino seduto al tavolo fra ambasciatori stupiti e imprenditori toscani. Lui che ha curato mostra e catalogo con la stessa follia del maestro, inserendo approfondimenti multimediali pieni di QR CODE per passare da una visione all’altra, soffermandosi su immagini stereoscopiche e app di realtà aumentata. E poi dicono che i simili non si amano. 

Una mostra a Bologna fino al 7 maggio dedicata a Salvador Dali

Gli domando quando si accorse di essere un genio. Mi risponde <<Cominciai dicendolo e, a furia di dirlo, lo sono diventato >>

(Roberto Gervaso – Ricordo di Dalí)

Una mostra a Bologna fino al 7 maggio dedicata a Salvador Dali

Prendiamo esempio dunque dall’occhio magico di chi riesce a guardare meglio, tuffandosi nell’onirico per risalire in barca verso la terra ferma. Pieno di monete d’oro che ha fatto coniare lui stesso, a misura di genio, per spendere come un nuovo Montecristo a cavallo del suo ovocipide. Ossessionato com’era dall’ubiquità delle uova. 

Studiando l’estro di Salvador Dalí capirete della moda più di quanto potete apprendere nei testi scolastici, giacché i contenuti per lui non erano certo un optional. Lo vediamo nelle copertine di Vogue da lui disegnate tra il 1938 e il 1971: la più bella, quella del ’46, raffigura una porta composta dalle due metà di un volto.

Diteci che non volete una ricetta daliniana?

 

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Le poppe di Venere alla Salvador Dalí

Ricetta per 6 persone

Base di pan di spagna alle mandorle

3 uova

100 gr di zucchero

50 gr di farina

25 gr di mandorle grattugiate

25 gr di burro fuso

Cuocete il pan di spagna in forno a 200 gradi in uno stampo per biscotti. Ritagliate quindi sei dischi da un centimetro di spessore e 9 centimetri di diametro e bagnateli con sciroppo al Kirsh. Affogate sei belle e presi 200 grammi in uno sciroppa 24 gradi. A fedddo scavar l’interno con un cucchiaioni, riempite con gelato ai lamponi e posatelo sui biscotti in un piatto da servizio piano. Decorate il tutto con una meringa a cui avete aggiunto due tuorli all’ultimo momento. Passate al forno caldo per 2 minuti soltanto eprchè la meringa prenda colore. Servite rapidamente come un’omelette norvegese.

(Ricetta donata da Maxim’s)

Dalí Experience fino al 7 maggio

Bologna Palazzo Belloni

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