Mindfulness cosa è e quali benefici si possono ottenere.

Buongiorno amici. Avete seguito i nostri consigli della settimana scorsa, vi siete soffermati qualche minuto al giorno ad osservare il vostro respiro? Allora siete pronti per andare avanti e comprendere cosa è la Mindfulness. Nella sua forma più semplice la parola Mindfulness significa consapevolezza.

Praticare la mindfulness significa prestare un’attenzione, non giudicante, al momento presente attimo dopo attimo. Il padre della mindfulness è John-Kabat Zinn, professore di medicina e direttore della clinica per la riduzione dello stress dell’Università del Massachusetts (Boston). John, dopo un’attenta analisi dei misteri e delle meraviglie del nostro corpo e della nostra mente, descrive sistemi semplici e intuitivi per arrivare, tramite i sensi e l’esperienza, a una comprensione più profonda di noi stessi e del percorso che scegliamo per la nostra vita.

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Come capire noi stessi: seconda lezione con l’esperta di Mindfulness Marzia Del Prete.

 

Per capire se la vostra è una mente mindful possiamo fare insieme questo piccolo test. Rispondete a queste semplici domande.

Negli ultimi 10 giorni:

1) Siete stati incapaci di ricordare parte di ciò che gli altri hanno detto durante conversazioni a casa o di lavoro?

2) Avete perso a volte la cognizione del tempo e dello spazio durante i vostri spostamenti?

3) Quando uscite di casa o dall’ufficio vi è capitato di dimenticare documenti, chiavi, cellulare o persino dove avete parcheggiato la macchina?

4) Avete mai mangiato di fronte al pc senza assaporare in realtà nessun cibo?

5) Al rientro dal lavoro avete prestato più attenzione al vostro i-phone o smartphone che ai vostri cari?

6) Avete pensato spesso a eventi passati o vi siete preoccupati per il futuro?

7) State leggendo troppo velocemente anche questo articolo?

Se la risposta è sì, significa che c’è un’alta probabilità che la vostra vita lavorativa e personale abbia innescato il pilota automatico, quello che non ci consente di vivere con pienezza i vari momenti della giornata, quello che ci sottrae a una vita consapevole attimo dopo attimo e ci allontana dalla felicità e dalla realizzazione personale e professionale. Essere disconnessi con se stessi e con la propria esperienza ci porta in continue distrazioni, nocive ai rapporti ma anche agli obiettivi che ci siamo prefissati.

La mancata attenzione verso ciò che ci circonda ci porta a pensare di poter gestire tutto contemporaneamente, ma questo fa subentrare il giudizio per le nostre performance ridotte e per gli insuccessi. Viene meno allora anche la motivazione e l’autostima, le relazioni con gli altri diventano di pura competizione o si innescano meccanismi inconsci di invidia verso chi ha una maggiore centratura e per questo raggiunge con facilità il successo.

Tutte queste distonie ci attanagliano in blocchi personali e ci fanno oscillare in una direzione nociva per noi e per gli altri. Si innesca così la nostra illusione di separazione. Anche un intelletto molto brillante può esservi soggetto, forse in modo poco visibile, ma molto diretto e preciso: io credo che più la mente è sviluppata più questi meccanismi emozionali rischiano di avere conseguenze dannose nella vita di tutti i giorni, perché sono camuffati, protetti e rafforzati da un falso ma molto attivo egocentrismo.

Come trovare la consapevolezza e le cose essenziali della vita

Dobbiamo imparare allora a cogliere l’essenza della vita in ogni sua forma, semplicemente prestandole attenzione attimo dopo attimo e non lasciando che la mente si perda nei pensieri che altro non sono che oggetti mentali che non ci rappresentano affatto. E’ opportuno però capire che dalla qualità dei nostri pensieri dipende la nostra stessa vita. E che possiamo creare le condizioni affiché questa qualità abbia un colore nuovo, positivo e votato alla felicità.
Per fare questo dobbiamo sospendere il pilota automatico. Con la pratica del respiro la settimana scorsa abbiamo creato la base per costruire le fondamenta del nostro benessere.

seconda lezione di mindfulness

 

Esercizio di pratica


Questa settimana vi chiedo di osservare i vostri pensieri attraverso una piccola meditazione di mindfulness.
Ancora una volta dovete scegliere un posto sicuro della vostra casa o del vostro giardino (lo stesso in cui avete praticato la meditazione dei tre minuti sul respiro) e prestare per circa dieci minuti al giorno la vostra attenzione ai pensieri. Seduti sul cuscino nella posizione del loto o su una sedia, con la schiena dritta ma non rigida e gli occhi chiusi, iniziamo a sentire e percepire il nostro corpo, osservando le sensazioni di contatto con gli elementi esterni (es le sensazioni di pressione dei nostri glutei sulla sedia o sul cuscino), e connettiamoci per un minuto con il nostro respiro, non pensando al respiro ma sentendo il suo eterno fluire nel corpo. Quindi iniziamo ad osservare per 9 minuti, nell’immobilità del nostro corpo, i nostri pensieri, osserviamo la qualità dei nostri pensieri (sono pensieri positivi o negativi, legati al passato o al futuro, pensieri di attaccamento o avversione?), qualsiasi sia il pensiero osserviamolo, accogliamolo e gentilmente lasciamolo andare. A fine della meditazione scriviamo su un foglio le esperienze che abbiamo vissuto e le nostre osservazioni e valutiamo come di giorno in giorno cambia la qualità dei nostri pensieri.
Tutto questo, se praticato nel tempo ci consentirà di operare una disidentificazione dai nostri pensieri e lo stop di quel pilota automatico che non ci fa vivere pienamente la nostra vita.
Siete pronti per questo ulteriore passo verso la felicità?

 

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