Svegliarsi la mattina in questo modo, dentro una casa in mezzo al bosco, è stata un’esperienza straordinaria. Nessun rumore, soltanto suoni infinitamente naturali. Non si spengono le luci perchè non ce ne sono, solo appunti di ombre leggere con le candele sul comodino. Lo sguardo ritorna dentro al cuore del mondo. E quando gli ho detto “ehi, si torna a casa” per un po’ si è rifiutato di fare il suo dovere. Fintanto che sembravo cieca e allora si è commosso e mi ha rimesso nella banalità del quotidiano.
 
Stavo leggendo Truman Capote. Ma avrei voluto con me “Il segreto del bosco vecchio” di Dino Buzzati. Perché il “vento Matteo” esiste. Eccome se esiste!
My life in Gualiguando, thanks to Paolo.

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