• Patrizia Finucci Gallo

  • Writer and Journalist
  • patriziafinuccigallo@gmail.com

Anne Carson diceva che l’unica regola del viaggio è non tornare come sei partito. Ed è vero. Se rientri e non hai nemmeno un pezzo di quello che hai scoperto, e dunque vissuto, ogni partenza è da considerarsi una fuga. Prendere le distanze da ciò che si è, allontanarsi dalla realtà e dunque rifugiarsi nel sogno.

Invece viaggiare è andare alla ricerca di un’integrazione, una pagina nuova da inserire nel quaderno con anelli della vita. E più si aggiunge e meglio si capiscono le cose. Come ci sembrano lontane, quando siamo in gita per il mondo, quelle avversità e quelle noie quotidiane con cui tutti i giorni abbiamo a che fare. Perché gli obiettivi sono altri, sono preziosi e meritano tutta l’attenzione.

Possiamo parlare di Recherche, tanto per citare Proust, passo dopo passo legati alla memoria e al divenire.

cortina e beauty case

Nella valigia inserisco un beauty case d’antan, che ho scovato in un piccolo negozio di antiquariato. Porta profumo, porta pettine, porta sapone, porta spazzola per togliere i capelli dalle giacche: una delicatezza per l’anima e un prezioso oggetto da appoggiare sul comò.  Non trovate che sia più bello circondarsi di oggetti del passato e dare loro una nuova storia da vivere?

Beauty case d’epoca: scrigni di bellezza e storie di un tempo

I beauty case d’epoca non sono semplici contenitori, ma veri e propri scrigni che racchiudono storie di viaggi, eleganza e segreti di bellezza. Ogni beauty case vintage ha un’anima, un passato da raccontare, e rappresenta un pezzo di storia del costume e della moda.

Un viaggio nel tempo attraverso i materiali e i design

  • Gli inizi del XX secolo:
    • I primi beauty case erano spesso realizzati in pelle, con interni foderati in seta o raso.
    • Design eleganti e raffinati, con chiusure in metallo e dettagli curati.
    • Spesso contenevano set completi per la cura personale, con flaconi di profumo in cristallo, spazzole in argento e specchietti.
  • Anni ’20 e ’30:
    • L’Art Déco influenza il design dei beauty case, con forme geometriche e materiali lussuosi come la lacca e l’avorio.
    • I beauty case diventano più compatti e pratici, adatti ai viaggi in treno e in nave.
    • Si diffondono i beauty case da viaggio con scomparti per ogni tipo di prodotto, dal trucco ai prodotti per la cura dei capelli.
  • Anni ’50 e ’60:
    • La plastica e i materiali sintetici entrano in scena, offrendo nuove possibilità di design e colori vivaci.
    • I beauty case diventano più leggeri e funzionali, con specchi integrati e scomparti modulari.
    • Il design si fa più moderno e minimalista, con linee pulite e forme essenziali.

Il fascino del vintage: collezionismo e restauro

I beauty case d’epoca sono oggetti da collezione molto ricercati, sia per il loro valore storico che per il loro fascino estetico. Collezionisti di tutto il mondo si dedicano alla ricerca di pezzi rari e preziosi, spesso restaurandoli per riportarli al loro antico splendore.

Dove trovare beauty case d’epoca

  • Mercatini dell’antiquariato
  • Negozi vintage
  • Aste online
  • Collezioni private

Consigli per la cura e il restauro

  • Pulire delicatamente i beauty case in pelle con prodotti specifici.
  • Lucidare le parti metalliche con prodotti non abrasivi.
  • Sostituire le fodere interne danneggiate con tessuti simili agli originali.
  • Affidare il restauro di pezzi particolarmente preziosi a professionisti esperti.

I beauty case d’epoca sono testimonianze preziose di un’epoca passata, oggetti che raccontano storie di eleganza, viaggi e segreti di bellezza. Un tuffo nel passato che affascina e incanta, un modo per riscoprire il valore del tempo e la bellezza degli oggetti che lo hanno attraversato.

z