Di Cavalli adoro soprattutto la moglie, che oggi alla sfilata ha salutato il pubblico più bella che mai. Abile, intelligente, moderna e donna assai stilosa. In quanto a lui, 72 anni irriverente e imprevedibile beau-père del suo successo, ha spento le luci delle passerelle con qualche probabile rancore. 

Dunque mentre alla Camera della Moda ci si prepara per domani, che è tempo di bilanci da divulgare in conferenza stampa, Roberto Cavalli chiude solo soletto questo ultimo lunedì fashion quando gli altri big sono già salpati per la capitale francese. Così come i giornalisti con il loro biglietto in mano, le fashion blogger ormai chine sui libri universitari. E persino gli amanti dello street style i quali, deposto le armi nelle cappelliere, hanno già ripreso la vita di tutti i giorni. Chi in ufficio, chi al supermarket. 

Lui questo lo sapeva, tant’è che ancora prima che cominciasse la MFW scrisse una lettera indispettita alla Camera della Moda, “capaci solo di stilare un calendario”. E dal suo blog partiva l’invettiva.
Il grande Armani decide di organizzare un mega party la domenica e quindi anticipare di un giorno la propria sfilata fregandosene completamente delle altre Maison, pesci piccoli, alle quali si sarebbe sovrapposto. Senza pensare che la sua mancata presenza dell’ultimo giorno  avrebbe aiutato la decisione di molto giornalisti stranieri ad una partenza anticipata per Parigi. Stesso fatto accadde tre stagioni fa quando Dolce e Gabbana, fregandosi di tutto e di tutti, decisero di sovrapporsi a Cavalli e a Just. La Camera della Moda, non volendo disturbare le altre maison, ci “stanziarono” all’ultimo giorno per sostenere Armani…sono stanco di essere sbattuto da una parte o dall’altra !!”
Giusto o sbagliato che sia, questo sfogo, di fatto me lo ha  reso umano.