Jaeger LeCoultre per i 20 anni di Emergency

Un solo red carpet non mi era bastato e quindi ne ho calcato un secondo. In realtà il tappeto rosso che ho attraversato ieri pomeriggio al Festival del cinema di Venezia era molto più che un passaggio simbolico. Piuttosto un percorso, un esserci sulle cose importanti. Su quelle che servono. Su quelle che costruiscono e salvano. Come lo straordinario lavoro che Emergency, l’associazione fondata esattamente vent’anni fa da Gino Strada, svolge in Afghanistan, Iraq, Repubblica Centroafricana, Sudan e nella Sierra Leone oggi fulcro dell’epidemia di Ebola.

Jaeger LeCoultre sostiene Emergency da quattr’anni, e ora finanzia l’ampliamento del Centro chirurgico e pediatrico di Goderich, in Sierra Leone.

Sul red carpet numerosi attori hanno sollevato i calici rossi dei Mastri Vetrai della New Murano Gallery, hanno sfilato con lo  “straccio della pace” che è il simbolo di Emergency, messaggio di speranza per i popoli in gravi difficoltà.

Durante l’aperitivo alla lounge LeCoultre ho brindato con Stefania Rocca (ogni volta che ci vediamo sono foto portafortuna), con la meravigliosa Ottavia Piccolo scherzando con lei su un libro che non ha mai scritto, e con il direttore della Mostra, Alberto Barbera, compagno di Università del mio fidanzato (due sogni realizzati, il primo nel cinema, il secondo nel giornalismo).

E nella hall l’incontro con Marina Ripa di Meana, il suo cappello autoprodotto a base di astice e un nuovo libro sul quale abbiamo provato a ragionare.

Grazie alla Jaguar che mi ha accompagnato ai vari eventi sulla loro bellissima XF bianca.

Foto di me sul red carpet: courtesy Mirco Toniolo

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