Shoes: tacco tacco delle mie brame

 

di Maria Grazia Golfieri

Shoes. Buongiorno ragazze, che dite vogliamo parlare di scarpe e tacco? Inizio con un po’ di storia, per poi passare alle nuove tendenze di questa stagione.

Le prime tracce di tacchi alti risalgono all’antico Egitto, indossate da uomini e donne probabilmente in cerimonie rituali anche se, secondo gli storici, ad inventare il tacco alto fu Caterina de’ Medici che nel 1533 in occasione del suo matrimonio con il Duca d’Orleans si fece realizzare appositamente un paio di scarpe, lanciando inconsapevolmente una moda seguita dalle nobildonne dell’epoca.
E non solo, venne indossato anche dagli uomini per par condicio in quanto la simbologia del periodo fine secolo lo associava ai privilegi.

Avete presente il tacco Luigi, dalla forma larga che si restringe verso il basso? Creato per attirare l’attenzione sulle caviglie, nel 1700 il Re Sole decretò che solo la nobiltà potesse indossare calzature con il tacco, di dimensioni inferiori alle sue e dipinto di rosso, come segno di riconoscimento. Dopo la rivoluzione francese, Napoleone ne vietò l’uso per evitare le distinzioni di classe.

Alla fine dell’Ottocento aprì la prima fabbrica di scarpe e nel 1898 nacque lo stilista Salvatore Ferragamo, “il calzolaio delle Stelle”, che inaugurò il suo primo negozio ad Hollywood e che con la sua creatività ed innovazione fece impazzire tutte le donne.
Le sue scarpe possiamo considerarle delle opere d’arte e, se non riuscite a fare un salto a Firenze al Museo Ferragamo, mi piace ricordare del 1938 il modello Rainbow, le ballerine con cinturino e, nel 1978, Vara, creata da Fiamma Ferragamo, prodotta ancora oggi e vendutissima.

vara FERRAGAMO

Shoes: tacco tacco delle mie brame, cosa indosseremo questa p/e 2016

Le Maison che hanno presentato le loro nuove proposte hanno puntato sull’innovazione e la sperimentazione, ottenendo creazioni uniche e subito riconoscibili per le forme particolari, le decorazioni e gli accostamenti di colori e materiali.

Le scarpe e i sandali saranno colorati, anche di tessuto stampato o lavorato, ma non necessariamente abbinati all’outfit. Grande ritorno del sabot o mule, scarpa aperta dietro sul tallone. Dopo tanti anni si rivede sulle passerelle ma, attenzione, da indossare rigorosamente senza calze, non è una scarpa jolly da mettere dappertutto, dovrete stare attente ai modelli: se ad esempio hanno la linguetta che copre il collo del piede potrebbero intozzarvi la gamba, meglio allora puntare su un monocolore.

Se invece il mezzo tacchetto è a spillo e la punta è segnata si potranno indossare con abiti al ginocchio, pantaloni cropped e pencil skirt sottili.
Anche il tacco decorativo con applicazioni diventa protagonista, come pure le fasce che sono disegnate larghe: e infatti spariscono quasi del tutto le stringhe sottili.

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Le Flatform sono più accollate, quasi orientali, con la para sotto piatta per una moda essential: ma sconsigliate per chi soffre di mal di schiena.

Se amiamo la comodità perché non prendere in considerazione le slippers o ciabatte pensate per uscire di casa? Fantasie e materiali di tutti i tipi, dal camoscio alla pelle a quelli più preziosi da osare ad esempio con l’abito nero lungo che gioca con le trasparenze: come l’outfit di Simonetta Ravizza che vedete qua sotto.

Infine una parola sugli ankle boot come quelli di Derek Lam, con un tacco non molto alto, quasi vittoriano ed essenziale nei dettagli.

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