Affascinante lo è eccome, Jeremy Irons, quando parliamo un istante alla serata inaugurale di Venezia73 e poco dopo quando dal palco, raccontando fatti e aneddoti, presenta l’amico Jerzy Skolimowski, premiato con il Leone d’oro alla carriera. Irons ha interpretato una marea di film all’attivo e vinto l’Oscar come migliore attore con Il mistero Von Bulow. Ma nei panni di Stephen Fleming, uomo politico che seduce la bellissima Juliette Binoche nel ruolo della fidanzata del figlio, non ha paragoni: diretti nel ’92 da Louis Malle, hanno dato corpo alla bellezza della passione, all’eleganza violenta e lucida di un rapporto amoroso destinato appunto a precipitare nel Danno.

Perciò quando ho chiesto a Jeremy Irons quale fosse il suo libro preferito scritto da una donna davo un po’ per scontato che mi indicasse proprio Il danno, scritto da Josephine Hart. E invece no. Per la nostra campagna #ichoosewomenwriters l’attore ha suggerito la storica britannica Lady Antonia Margaret Caroline Pakenham Pinter, meglio conosciuta come Antonia Fraser, moglie del commediografo Harold Pinter. In realtà non ho mai letto nulla di lei e questa sarà un’ottima occasione per farlo. Del resto il nostro intento è proprio quello di far circolare più nomi possibili e incentivare la lettura al femminile.

JEREMY IRONS. AND GOOD LUCK FOR YOUR CAMPAIGN

Antonia Fraser, tanto per la cronaca, è una delle maggiori storiche inglesi, in Italia hanno tradotto diversi suoi libri: per Mondadori Le sei mogli di Enrico VIII (1993), Maria Stuart (1996), La congiura delle polveri (1996), Maria Antonietta, la solitudine di una regina (2001).  Quello più noto è probabilmente la storia delle mogli di Enrico VIII, dove l’abilità della Fraser sta nel raccontare le vicende reali come se fosse un romanzo.

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