Continuano le adesioni alla campagna I Choose Women Writers organizzata da pfgstyle per valorizzare la scrittura femminile. Sfrattate dalle antologie scolastiche, le scrittrici hanno rappresentato un percorso importante che non può andare perduto. Eppure questo accade. Uno studio realizzato da Alberica Bazzoni dell’Università di Oxford riporta che su otto, dei tredici manuali scolastici tra i più adottati in Italia, la scrittrice Grazia Deledda – premio Nobel per la letteratura nel 1926 – è completamente assente.

Ecco dunque il senso della nostra campagna: una voce collettiva che stabilisca nuovi canoni letterari da applicare urgentemente sui testi scolastici, laddove si forma la cultura delle nuove generazioni.

FEDERICA BOSCO, BARBARA FIORIO E FABIANA GIACOMOTTI PER I CHOOSE WOMEN WRITERS

 

Tre nomi importanti, tre donne che hanno fatto della scrittura il loro mestiere, ci hanno dato il loro supporto: si tratta di Federica Bosco (amatissima, un caso editoriale, 18 ristampe e un ricco percorso professionale con sedici libri), Barbara Fiorio (autrice di numerosi saggi e romanzi, Buona fortuna  pubblicato anche in Spagna nel 2014 da Suma de letras è stato selezionato da Adaptlab Torino/Torino Film Festival del Museo Nazionale del cinema di Torino) e Fabiana Giacomotti (giornalista e scrittrice è la maggiore esperta di moda in Italia, ha pubblicato di recente La milanese chic. Guida alla città dello stile, edito da Baldini Castoldi,  due edizioni in Italia, ora diffuso anche all’estero).Abbiamo chiesto dunque alle nostre autrici di raccontarci la loro scrittrice preferita e di spiegarci perché l’hanno scelta. Ecco cosa  hanno risposto.

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FEDERICA BOSCO

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” I miei piccoli dispiaceri” di Miriam Towes. L’ho adorato!!”

BARBARA FIORIO

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“Ho deciso di scegliere un’autrice italiana che ho avuto il privilegio di presentare quest’anno: Antonietta Pastore, con il suo “Mia amata Yuriko”, edito da Einaudi.
Un romanzo apparentemente breve, ma di una densità che scava dentro. Per restarci.
Non sono una conoscitrice né un’appassionata del Giappone, così, prima di iniziare a leggere questo libro ho fatto una lista di ciò a cui il Giappone mi fa pensare: pazienza, senso dell’attesa, delicatezza, essenzialità, silenzio, discrezione, pudore, ordine, leggerezza.
E anche insalata di alghe, disegni a china, seta e Miyazaki.
In questo libro c’è tutto (tranne l’insalata di alghe, compensata da tanto di quel cibo che dell’insalata non fa sentire la mancanza).
È una storia d’amore in senso lato.
È una storia d’amore tra Yuriko e Yoshi.
È un romanzo sulla forza e la fragilità che stanno dietro a ogni scelta, a ogni rinuncia che facciamo per essere fedeli a noi stessi.
È anche un romanzo sulla guerra. La guerra vista da chi l’ha subita e da chi ne ha continuato a subire le conseguenze per tutta la vita. E in Giappone, non dimentichiamolo mai, il mattino del 6 agosto 1945, alle ore 8:15, è successo qualcosa che ha segnato la Storia: l’Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell’ordigno “Fat Man” su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000 quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, e per le implicazioni etiche comportate dall’utilizzo di un’arma di distruzione di massa, si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi. Antonietta Pastore racconta tutto questo con una scrittura delicata, raffinata e potente.”

FABIANA GIACOMOTTI

fabiana-giacomotti, i choose women writers

“Il mio libro preferito è “La Princesse de Clèves” di Madame de La Fayette. Il primo romanzo moderno, e anche quello, a noi donne contemporanee, più incomprensibile. Una storia d’amore che vive di struggimento e rinuncia.”