• Roberto Di Caro

  • giornalista
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Sono centrati i caratteri dei protagonisti, pregnante la recitazione, e davvero bravi loro, i cantanti, Simona Distefano nei ruoli di Aurora e della Donna Ragno, Gianluca Sticotti per Molina, Brian Boccuni per Valentin, e gli altri interpreti e i ballerini di Kiss of the spider woman (Il bacio della donna ragno), al Teatro Comunale di Bologna.

Il dentro, l’universo carcerario sotto una qualunque dittatura latinoamericana anni Settanta, e il fuori, l’“over the wall” che ritorna in quattro scene corali. L’evasione immaginaria nel mondo di celluloide di film raccontati e rivissuti sulla scena dai due protagonisti chiusi tra le sbarre, Molina il vetrinista omosessuale e Valentin il rivoluzionario marxista, perché «Devi imparare a non essere / dove sei / più affronti la realtà / più ti ferisci», come canta Aurora .

Il bacio della donna ragno

E l’evasione finale, quella che arriva con un colpo di pistola alla testa quando Molina rifiuta di tradire Valentin, ma annunciata fin dalla prima lirica, «Vieni e trovami / le labbra attendono / il dolore cesserà» e poi ripresa più volte, «Vieni, sono la risposta / vieni posso fermare il dolore / senti il mio richiamo / e rispondi sì, sì»: ed è sempre lei, Aurora nel suo doppio, lei nel personaggio della Donna Ragno che dà il titolo al libro di Manuel Puig del ’76 e al musical della coppia John Kander e Fred Ebb del ’92, musica del primo, liriche del secondo, libretto di Terrence McNally.

Incomparabilmente meglio, il musical, rispetto al film dell’85 con William Hurt che, parole di Puig ne Il bacio della Donna Ragno, «mi ha incantato come attore, ma non è Molina, ha trasformato un loco maricón latino-americano, una checca scatenata, in un nevrotico gay newyorkese tormentato e lacerato, in difetto di allegria e sfrenatezza».

Il bacio della Donna Ragno al TCBO

Il bacio della donna ragno

Scelta dunque encomiabile e azzeccata, quella del Teatro Comunale di Bologna di celebrare i dieci anni di collaborazione con il Bsmt, Bernstein School of Musical Theatre, riportando in scena Il bacio della donna ragno che fu, nel 2009, il loro primo lavoro insieme, cui seguirono Les Misérables, Ragtime, Evita, Titanic e West Side Story. Come allora, direzione d’orchestra di Stefano Squarzina, regia di Gianni Marras, scene di Andrea De Michelis, costumi di Massimo Carlotto, luci di Daniele Naldi, nuove coreografie di Gillian Elizabeth Bruce. Li citiamo tutti perché lo spettacolo visto alla prima il 19 giugno è una macchina ben oliata che gira come deve, di cui apprezzi l’equilibrio, la capacità di rendere al meglio un lavoro di grande bellezza e carattere per musica e liriche.

Sicché stavolta il lavoro del critico è facile, o forse inutile.

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