Possiamo immaginarle donne come Colette o Djuna Barnes parlare nei fumoir di libri appena usciti e trame complicate. Boyish con lo sguardo imperfetto assecondare i cerchi di fumo, per poi farli svanire in mezzo alle frasi e quel gesticolare delle mani a ribadire che sì. E’ proprio il momento di andare allo Chez Bricktop, il night club di Ada Smith al 66 di Rue Pigalle.

Nel 1921 la casa di profumi Molinard nel regno di Grasse lancia Habanita, Le parfum pour cigarettes, proprio per celare quell’odore di tabacco che emanavano le donne a forza di fumare. Il primo profumo orientale nella storia, l’unico ad usare il vetiver sino a quel momento destinato agli uomini, veniva venduto in piccoli sacchetti profumati da riporre nelle scatole di sigarette.

Fino a quando, nel 1924, Habanita viene riconosciuta come la fragranza più persistente al mondo e le sue note fiorite, unite ai toni ambrati e legnosi, iniziano a regalare quell’allure di femme fatale tra mistero e sensualità. Una donna speciale che stava per affermare la sua modernità.

Vi racconto gli anni venti attraverso un guida, iniziamo dal profumo Habanita di Molinard

Ho scelto di raccontarvelo nell’ambito della mia guida Fashion Liberty Tour and Déco Style, in via di pubblicazione. E se anche voi volete immergervi in quell’incanto potete acquistarlo in profumeria, le note sono quelle originali dell’inizio del ventesimo secolo, il flacone nero riprende il disegno di Lalique disegnato per Habanita. Nella splendida suite del Grand Hotel Palazzo di Livorno, di fronte alla terrazza Mascagni, edifico liberty.

Per quanto riguarda la composizione ecco lo schema.

Note di Testa: Geranio, Mastice, Petitgrain

Note di Cuore: Vetiver, Gelsomino, Ylang Ylang, Cedro, Noce Moscato, Eliotropio, Rosa Taif, Mimosa

Note di Fondo: Muschio Animale, Sandalo Patchouli, Muschio di Quercia, Ambra, Vaniglia.