Pirelli Una musa tra le ruote

Il legame fra l’arte, nelle sue diverse forme, con la multinazionale Pirelli si potrebbe riassumere nelle 450 immagini, realizzate tra Ottocento e Novecento, che compongono il volume Una musa tra le ruote, presentato alla Triennale di Milano. Curato da Giovanna Ginex ed edito da Corraini, il libro ripercorre in 448 pagine la storia di Pirelli, a partire dagli albori della sua fondazione quando nel 1872 chiamò a raccolta pittori e disegnatori dell’epoca per interpretare i propri spazi industriali. Già dal 1907 le campagne comunicative dei pneumatici Pirelli erano veri e propri racconti per immagini di un’Italia che mutava velocemente, inseguendo sicurezza e velocità, ma anche stile e innovazione. Intrecci e composizioni visive creati dalle maggiori firme della grafica e della pittura, come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Marcello Nizzoli, Pavel Michael Engelmann. Nel 1931 si affaccia il primo bozzetto di Mario Bertoglio per il pneumatico Superflex Stella Bianca, nel 1952 quello di Gino Boccasile per la borsa dell’acqua calda, nel 1953 quello di Bruno Munari sulla suola Coria e più tardi per gli impermeabili Pirelli,  nel 1955 di Armando Testa, nel 1958 di Alessandro Mendini e poi le immagini di giganti della grafica come Bob Noorda, Albe Steiner, Massimo Vignelli, padri nobili di tre o quattro generazioni di giovani: oltre 200 artisti chiamati tra il 1948 e il 1972 per celebrare gli anniversari del gruppo industriale o per illustrare la rivista Pirelli. “Questa non è un’azienda di design e moda, è invece rotonda e nera, nel senso che dietro c’è un artigiano che con la sgorbia traccia il disegno del battistrada – racconta Marco Tronchetti Provera, presidente e Ceo di Pirelli e di Fondazione Pirelli -. Ma ha sempre legato la fantasia di chi doveva interpretarla e leggerla come consumatore con suggestioni e tratti che giocavano sul fascino e l’ironia”. Alla presentazione un vivacissimo Mendini, classe 1931, l’inventore di Alchymia e del design neomoderno: “La prima conoscenza con la Pirelli fu sulla canna della bicicletta verde con i copertoni Pirelli usata da mio zio per portarmi a scuola, mi lasciava davanti al cancello e poi alle 8.30 andava a lavorare. 

Una ventina d’ anni dopo, quando facevo il Politecnico, siccome mio zio frequentava le persone della Pirelli e io facevo qua e là delle caricature che piacevano, successe che mi chiamò Leopoldo Pirelli per disegnare il biglietto di auguri di Natale: una barca con i ritratti di tutti i componenti della sua famiglia. Una volta andai a casa sua e c’erano dei ragazzi in una sala da gioco, uno suonava la batteria, un ragazzino: era Gianni Morandi. Finché non mi ha chiamato Castellani, il direttore della rivista Pirelli: voleva alcuni disegni che rappresentassero un misto tra l’illustrazione e la pubblicità. Non sapevo dove mi stessi inserendo, considerando che era una rivista importante con un suo progetto culturale. A quell’epoca non conoscevo nulla, non sapevo ancora cosa avrei fatto nella vita, infatti feci i miei disegni in modo avulso rispetto ai veri contenuti del giornale. Ma Castellani aveva intuito che, nel suo puzzle di autori, potevo rientrare anch’io.”

Pirelli, pfgstyle, Una musa tra le ruote, events, patrizia finucci gallo, Marco Tronchetti TroveraPirelli, pfgstyle, Una musa tra le ruote, events, patrizia finucci gallo, Marco Tronchetti TroveraAlessandro Mendini;Leonardo SonnoliPirelli, pfgstyle, Una musa tra le ruote, events, patrizia finucci gallo, Marco Tronchetti Trovera5Antonio Gallo;Afef Jnifen;Vittorio FeltriPirelli, pfgstyle, Una musa tra le ruote, events, patrizia finucci gallo, Marco Tronchetti TroveraTesta-Armando_bozzetto-per-pneumatico-Atlante_1955_092Studio-Brunati-Mendini-Villa_bozzetto-per-pneumatico-Rolle_1958_088Ludovica Bonini;Francesco Mondadori

 I was wearing

Sesto Senso dress