La chiamavano la sacerdotessa maudit del rock, negli anni settanta Patti Smith era davvero un’icona. Era capace di trascinare con sé migliaia e migliaia di persone cantando con la rivolta nel cuore Beacause the night, canzone musicata da Bruce Springsteen e che Patti dedicò al marito, il chitarrista Fred Smith.

Era il 1977 ed il pezzo nacque di getto tra le 18 e le 2 di notte. Patti Smith aspettava che Fred “Sonic” Smith la chiamasse. Lo avrebbe poi sposato tre anni più tardi. “Quella sera avevo appuntamento telefonico con Fred”, racconta la Smith in un’intervista al magazine Colori Vivaci, “mi disse che mi avrebbe chiamata alle 18, e io ero in casa ad aspettare. Le ore passavano ma lui non chiamava, diventavo sempre più nervosa anche se non volevo ammetterlo a me stessa. Per passare il tempo, mi guardavo intorno e vidi la cassetta. La presi, la ascoltai. La musica era magnifica. Mi misi a scrivere il testo come in preda a una febbre, e venne fuori l’urgenza amorosa che mi travagliava. Fred chiamò, finalmente, alle 2 di notte. E la canzone era ormai finita”. (*)

Patti Smith iniziò la sua carriera con pochi soldi, negli anni sessanta lasciò la casa dei genitori per vivere a New York, dividendo una camera con un giovane studente che poi sarebbe diventato il fotografo Robert Mapplethorpe. Era il 1970 e stavano nella stanza numero 204 del Chelsea Hotel, al civico 222 di West 23rd Street a Manhattan. Oggi a distanza di tanti anni Patti Smith ritorna in questi giorni sui palchi italiani e a un gruppo di studenti delle scuole superiori e dell’Università dice: “trovate anche voi il vostro Chelsea Hotel. Cercate il vostro posto, che sia un bar o un hotel, in cui incontrarvi per mettere insieme la vostra creatività, energia ed entusiasmo. Perché vivere nel 1969 nella stanza più piccola del Chelsea Hotel di New York con Robert Mapplethorpe per me è stata un’esperienza eccezionale: era un crocevia di poeti, musicisti e artisti che traboccava di creatività»

Patti Smith che ha iniziato la prima delle sue sette tappe a Parma, dove ha ricevuto dall’università la laurea magistrale honoris causa in Lettere classiche e moderne, si esibirà stasera a Verona, il 10 maggio a Cremona, il 12 a Bologna e il 13 a Roma.

Vederla cantare nella splendida cornice del Teatro Regio è stata un’emozione difficile da descrivere. Per tutto ciò che la sua generazione ha tentato di insegnarci, in parte riuscendo e in parte no. Quella libertà di sperare e quel sapore di impegno e di coraggio che la ragazza, oggi settantenne, non ha dimenticato.

Patti Smith vestiamoci come lei

Poiché gli anni ’70 sono tornati di moda, grande ritorno di bande ai capelli, occhiali rotondi e pantaloni a zampa di elefante, proviamo ad ispirarci passando al lato colto della moda. Al mood Chelsea, per capirci, e a quello lineare e adrogino della Smith. 

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