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Progetto Walkscapes to Liberty – un viaggio di riscoperta del Liberty in Italia

Camminare per le città come pratica estetica è la nuova tendenza del momento, tanti sono i libri dedicati al Walkscapes che sono stati scritti in questi ultimi anni.

Il progetto WALKSCAPES TO LIBERTY di PFGSTYLE è unire questo nuovo modo di raccontare camminando all’architettura Liberty di cui l’Italia è piena. Scopriremo, oltre ai punti di interesse, alcuni luoghi da non perdere, come i ristoranti con ricette tradizionali, i mercatini di antiquariato, le pasticcerie storiche nelle quali sostare, gli hotel più glamour dove trascorrere la notte. Il tutto all’insegna di una giornata “liberty”.

Nella realizzazione di questa guida on line ci muoveremo con un fotografo attraverso i principali comuni, scatteremo foto e racconteremo sul nostro sito questa lunga e bella avventura.

Walkscapes To Liberty opererà in collaborazione con i Comuni e gli Uffici del turismo che saranno i maggiori fornitori di notizie e supporti tecnici.

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Cultress – sinergia fra moda e letteratura

1. testata

Natascia Ronchetti

Milano – Hanno setacciato la storia dell’haute couture per cercare scrittori e scrittrici capaci di ispirare gli stilisti e le loro maison e di intrecciare il fil rouge che da sempre lega la letteratura e la cultura alla moda. Ed è così che un gruppo di narratori – dall’autore di best sellers Marcello Simoni al padre del commissario Soneri, Valerio Varesi, per arrivare a Giuseppe Scarafia – hanno coniato aforismi che sono diventati slogan impressi su t-shirt. A loro volta giovani creatori dalla mano sartoriale – ma anche un gruppo leader del lusso made in Italy come La Perla, abbigliamento intimo – hanno ideato abiti e gioielli che fanno riferimento a grandi autori del passato, come Arthur Schnitzler e Simone De Beauvoir, o a figure femminili leggendarie come la regina Elisabetta I d’Inghilterra. A indossare t-shirt e abiti, durante la Settimana della Moda di Milano, dal 19 al 24 di febbraio, è un’altra scrittrice e fashionblogger, Patrizia Finucci Gallo, che ha accettato di calarsi nel ruolo di “indossatrice, ma solo del pensiero”. Una sfida e al tempo stesso una provocazione (il progetto si chiama CulTress) per valorizzare la ricerca, anche culturale, di cui si compone il lavoro di ogni stilista. Dal quartiere generale bolognese di La Perla è uscita una maschera di pizzo che celebra l’evocazione del profondo e del desiderio narrata in “Doppio sogno”, l’opera di Schnitzler adattata per il grande schermo da Stanley Kubrick, con il film “Eyes Wide Shut”. Giulia Boccafogli, con una collana, ha cercato di raccontare la complessità della millenaria cultura giapponese. Fabio Cicolani e Silvia Cerpolini si sono cimentati con la De Beauvoir, disegnando una gonna che è un omaggio all’arte antica della scrittura. E ancora, Paolo Isoni e Mario Costantino Triolo, tra cachemire e sete e taffetà, hanno pensato alle tante pagine di libri che hanno contribuito a formare il pensiero. Non manca la dedica a Diana Vreeland, con la creazione di Alessandra Lepri, e l’omaggio al filosofo e saggista Emil Cioran, firmato dalla stilista rumena Silvia Serban. Tra gli aforismi, quelli di Giuseppe Scarafia (“La sobrietà è il massimo della frivolezza”) e di Valerio Varesi (“Fila e sfila, cosa ci resta addosso?”). Evocativo Marcello Simoni. “Noir, un taglio di stile tra fashion e fiction”, ha scritto sulla sua t-shirt. Per ogni creazione c’è anche il tocco del coiffeur, Christian Colombo.

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WriteWear – concorso nazionale di scrittura e moda

logo registrato WriteWear

WriteWear è il primo concorso nazionale di scrittura legato al mondo della moda. Giunto alla quinta edizione ha coinvolto centinaia di persone che hanno raccontato i loro sogni, i desideri ma anche le rivoluzioni piccole o grandi che vorrebbero fare. Un evento che ha coinvolto anche autorevoli personaggi della letteratura e della società, come il Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi che proprio sulla shopping realizzata dal brand Silvian Heach per WriteWear ha firmato la sua rivoluzione: “La mia prossima lotta sarà per i diritti umani, in particolare per l’eguaglianza delle donne musulmane”.

Momenti importanti dunque, che hanno collegato mondi solo apparentemente lontani. Con WriteWear si è potuto affrontare il tema della disabilità e della voglia di vincere pur in condizioni di difficoltà. La splendida partnership con il Gruppo Ermenegildo Zegna ci ha regalato attimi di grandi emozioni , la premiazione dei vincitori del nostro concorso “Correre per vincere” è stata effettuata insieme alla squadra italiana presente ai giochi Paralimpici del 2014.

Ogni edizione di WriteWear ha un tema diverso, viene scelto da Patrizia Finucci Gallo in rapporto alle suggestioni storiche di un brand o particolari di una collezione. Una giuria indica il testo ritenuto migliore, questo viene “trasformato” in abito o accessorio proprio dall’azienda partnership sulle basi delle emozioni che ha suscitato.

La giuria è composta da giornalisti professionisti ed esperti di settore: Rosalba Carbutti giornalista del quotidiano Resto del Carlino, Roberto di Caro inviato del settimanale l’Espresso, Alessandra Iannello in forza al Messaggero, Natascia Ronchetti giornalista del Sole 24 Ore, Patrizia Vacalebri giornalista di moda all’Ansa. Ma in diverse edizioni hanno partecipato anche altri giurati amici da tempo e che ringraziamo, come Emma D’Aquino giornalista al TG1 oppure Carla Gozzi conduttrice tv o ancora Francesco Leone a capo del gruppo Italian Fashion Blogger.

Gli agganci letterari sono piaciuti molto ad un pubblico giovanissimo. WriteWear, realizzato in collaborazione con Giorgia & Johns e dedicato alla scrittrice Lalla Romano (il tema del concorso era il titolo di un suo libro, “Le parole tra noi leggère”) ha raccolto oltre 300 racconti scritti, perlopiù provenienti da ragazzi di età compresa tra i 17 e i 31 anni.

E che sorpresa quando a vincere il premio WriteWear in collaborazione con Momaboma è stata addirittura una nota scrittrice italiana, la bravissima Maria Francesca Venturo.

Queste e tante altre avventure, con un WriteWear dedicato all’arte per esempio insieme al brand Dressart o al mondo della sposa nell’ambito della fiera per gli sposi di Firenze con le Wedding Angels, sono state grandi occasioni di crescita.

Vi aspettiamo al prossimo appuntamento!

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Scuola Stanton – corsi di fashion writing e scrittura creativa

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La scuola di scrittura Harriette Stanton Blatch apre al linguaggio della narrazione percorrendo la strada della seduzione e della potenza della parola. Un’emancipazione emotiva che ricorda appunto quella di H. Stanton Blatch (1856-1940), dissacrante figura che nel 1918 descriveva l’Inghilterra come “un mondo di donne in cui la zitella incolore ha ceduto il passo ad una donna capace, dagli occhi brillanti e felici”.

La Stanton, figlia di Elizabeth Cady grande personaggio insieme a Lucretia Mott del movimento di emancipazione femminile, organizzò a Chicago, nel 1916, un grande corteo di donne, oltre 5000 persone, per chiedere che il suffragio universale fosse inserito nella piattaforma del partito repubblicano. Il costo di quella dimostrazione, solo per i vestiti rovinati, fu stimato in 13.000 dollari.

Nel 1912, a proposito della tragedia del Titanic, la Stanton allora presidente dell’associazione Women’s Political Union, sostenne che solo gli uomini del Titanic sarebbero dovuti colare a picco poiché le leggi che governavano la nave erano chiaramente di impronta maschile. La Stanton visse in Inghilterra per ben vent’anni, dopodiché ritornò negli Stati Uniti.

Scrivere è anche ricordare e conservare nella memoria un passato importante. La scuola di scrittura creativa, diretta da Patrizia Finucci Gallo, è attraversare lo spazio del tempo, per riportarlo sulla carta e leggerlo in qualunque momento.

Nel settore della moda la scuola di Scrittura Harriette Stanton Blatch organizza corsi di Fashion Writer, anche in ambito aziendale.

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