Venezia 72 I film da tenere d’occhio
“Non volevo diventare un idolo da poster, ma è andata così” ha detto in conferenza stampa Johnny Depp appesantito, in procinto di bene birra “analcolica, tranquilli” e ben lontano dall’immagine del pirata ne La maledizione della prima luna. Eppure, appena siamo usciti dalla sala, un mare di ragazzine lo attendeva fuori per un autografo, uno sguardo, persino uno starnuto le avrebbe rese felici. L’età dunque non conta (cinquant’anni passati) e, perdio, nemmeno i chili in abbondanza se si tratta di lui e del suo talento. A Venezia con Black Mass, gangster movie per la regia Scott Cooper, interpreta James Bulger il criminale irlandese di South Boston che tra la metà degli anni ’60 e la metà degli anni ’90 piegò l’FBI ai suoi finire per battere la concorrenza della mafia italiana e impadronirsi della città. Film fuori concorso alla Mostra del Cinema, ma da non perdere nelle sale italiane dall’8 settembre.
Venezia 72 I film da tenere d’occhio: tre da concorso
Voto Beast of no Nation per la vittoria, un film straordinario per la regia di Cary Fukunaga, è il racconto lucido e preciso dei bambini soldato in Africa. Il dramma ha la faccia di Hagu (Abraham Attah) senza più famiglia che inizia a combattere una guerra civile sotto gli ordini di un comandante folle e senza scrupoli. Non c’è gioco di commozione o di rimandi, qui, se non la verità. E il pensiero va diretto all’Isis e ai campi di addestramento. Da non perdere.
Marguerite di Xavier Giannoli, ambientato negli anni ’20 e ispirato ad una storia vera, alla figura di Florence Foster Jenkins, il peggior soprano di cui la storia abbia ricordo. Stonata, ma ricca e appassionata d’opera, Marguerite si convince che potrà cantare in pubblico in un vero teatro. È la storia di un sogno, impossibile e fuori da ogni logica. Non c’è lieto fine.
Francofonia di Alexander Sokurov ci racconta di come l’arte diventi salvezza, dalle guerre e dalle barbarie. E dentro il Louvre si dipana il tempo e la storia, con l’incrocio tra Jacques Jaujard (Lois-Do de Lenquesaing) direttore del Louvre e un ufficiale nazista, Franziskus Wolff-Metternich (Benjamin Utzerath: i due, durante l’occupazione nazista in Francia del 1940, si accordarono per salvare il grande patrimonio del museo.
Patrizia Finucci Gallo, Credits Robin T Photography