“Mi sono inspirata al mood del film Picnic a Hanging Rock, ma anche agli anni venti, alle atmosfere oniriche della cineasta tedesca Lotte Reiniger” ci racconta in un’intervista Vivetta Ponti, la stilista che deposita sulle stoffe i sogni. Una specie di Beatrix Potter che con ago e filo alimenta l’immaginario collettivo, numerando i tessuti come fossero pagine. E così le storie si dipanano, prendono forma e vita: sono elfi sulle scivolose sete, donne-fiore e principi ranocchi, una giovane Alice nel paese delle meraviglie sui ricami a tombolo tono su tono delle casacche azzurre.
Chez Vivetta
“Quando finisco di lavorare voglio intorno la normalità, quella dei figli e di mio marito. Fatta di orari che rassicurano e di un quotidiano affettuoso”, compreso quello della madre Margherita che si aggira sorridente fra gli appendiabiti, diventati anch’essi parte della fiaba, in un certo rincorrersi del tempo che spinge Margherita nelle strade di Djuna Barnes.
Così, attraverso le nostre immagini, abbiamo di deciso di raccontare la sfilata partendo dalla fine. Per sovvertire le regole della narrazione e regalarvi la vita così come è.