Gli esistenzialisti erano i giovani ragazzi francesi del dopoguerra. Quelli che a Parigi, sull’onda dell’Essere e il Nulla scritto da Jean Paul Sartre, rappresentavano la sacca intellettuale della Francia. Si ritrovavano nelle caves a ballare sulle note del jazz e a ragionare se il Nulla sartriano si potesse leggere come la libertà totale dell’individuo. Si ritrovavano a Saint-Germain, parlavano di poesia e letteratura. I filosofi si riunivano al Café de Flore, seduti più in là c’erano Sartre e Simone de Beauvoir, Raymond Queneau e Albert Camus.
L’atmosfera era quella che era: meravigliosa, ricca, piena di racconti, di ribellione. Chi l’ha vissuta la ricorda con nostalgia, il pensiero e la voglia di fare cultura erano straordinari. Riprodurla oggi è impossibile, persino a Parigi, dove tutto ha avuto inizio, oggi restano solo appigli per i turisti.
Neo esistenzialisti, una giornata a Parigi
Ma un po’ ci sentiamo ancora figli di quei tempi, nelle emozioni perlomeno. E anche nella voglia che ci accomuna di credere nell’arte e nella bellezza della narrazione. Non si potrà fumare nei bar, ma ballare ancora sì. Magari ascoltando nelle cuffie la bella voce di Juliette Gréco, con un buon cocktail all’albicocca. Pensando che era lo stesso bevuto dalla Beauvoir quando incontrò Raymond Aron al caffè Bec-de-Gaz in Rue Montparnasse.
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“La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete” (Jean Paul Sartre)
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CAPPOTTO: DANIELA FRANGIPANE
MAGLIONE: MANGO
BORSA: MISSONI
CAPPELLO: BASCO VINTAGE
COLLANA: MOSCHINO
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