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Sette giorni intensi per La Biennale del Muro Dipinto, giunta alla sua diciannovesima edizione, con sei qualificati artisti intenti a trasformare i bozzetti ideati per l’occasione in opere d’arte che rimarranno impresse sui muri del borgo medioevale.
Una kermesse, filo conduttore L’arte in progress, che si tiene dal 1960 e che ha visto negli anni la partecipazione di noti pittori del calibro di Remo Brindisi, Aligi Sassu, Concetto Pozzati, Marcello Jori e molti altri rendendo Dozza un museo a cielo aperto sulle colline imolesi.
Fra le novità di questa edizione anche Il Salotto di Patrizia Finucci Gallo, dove la nostra Salottiera intervisterà gli artisti invitati e i vip presenti con tanto di bollicine e red carpet. Un appuntamento importante per il Salotto che apre la sua stagione in un contesto esterno, attestandosi così come un format giornalistico e culturale in grado di raccontare, e comunicare, diverse realtà a livello nazionale. L’arte, la condivisione, lo sguardo sul mondo, la conversazione, sono tutti valori che Il Salotto racchiude e che in questo spazio trovano la sua continuità.
Muro Dipinto: Tra nuovi murales e restauro
L’edizione 2023 andrà in scena dall’11 al 17 settembre. La Commissione inviti della Fondazione Dozza Città d’Arte, come sempre variegata e composta da tanti elementi con carriere diverse tra loro così da avere una visione più ampia possibile, ha selezionato sei artisti, tre donne e tre uomini, che per sette giorni avranno il compito di dipingere sulle pareti di Dozza. Si tratta di Paola Babini, Roberta Pancera, Rossella Piergallini, Emeid, Emilio Fantin e Vanni Spazzoli. Tutti loro agiranno lungo i cantieri allestiti nel borgo per trasformare i bozzetti ideati per l’occasione in opere d’arte che rimarranno impresse sui muri. Il pubblico, come sempre, avrà l’occasione più unica che rara di vederli all’opera da vicino mentre lavorano, per una mostra a cielo aperto di Public Art. E potrà fare lo stesso con i restauratori che per tutta la settimana si prenderanno cura di alcuni murales storici del Muro Dipinto situati tra Piazza della Rocca, via della Pace e via De Amicis.
Muro Dipinto: gli artisti
Tra gli artisti presenti quest’anno troviamo una allieva del Maestro Umberto Folli, la romagnola Paola Babini, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, le cui opere trattano spesso il tema della memoria raccontato attraverso immagini rarefatte e incomplete. Roberta Pancera ha origini bresciane e spazia tra diverse tecniche pittoriche andando sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni mentre Rossella Piergallini, professoressa dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, unisce arte e design tra installazioni e performance. Tra gli uomini, invece, c’è un interessante mix di vecchie e nuove generazioni di artisti. Vanni Spazzoli ed Emilio Fantin non hanno bisogno di presentazioni: il primo, allievo a sua volta di Umberto Folli, dipinge da fine anni ’60 e nel corso della sua carriera ha esposto in importanti fiere e rassegne (Arte Fiera Bologna, ArtVerona, MiArt Milano, Art Karlsruhe); il secondo dal 1988 ad oggi ha realizzato numerosi strappi di immagini, scritte, simboli da muri di edifici dislocati in Italia e in Europa confermando la sua idea di arte “diffusa”, partecipando alla Biennale di Venezia nel 1993 e a Documenta Kassel per “and and and” nel 2012 grazie al progetto Oreste. A loro fa da contraltare il giovane street artist Emeid, nato in Germania ma trasferitosi in Abruzzo all’età di 10 anni dove oggi lavora e promuove l’evento pittorico “Orme d’Arte”, che ogni anno a luglio vede la partecipazione di numerosi artisti nel cuore di Ortona.