Sembra l’attraversamento del delta del Mekong quando una giovane Marguerite Duras, che abitava a Sa Dec, si spostava in barca lungo gli infiniti canali. E invece è la Nena di Antonella e Georg l’antico vaporetto veneziano, restaurato nel 2006, che parte dalla Darsena San Paolo e lenta lenta procede lungo il Po di Volano. Su una delle vie d’acqua favorite dagli estensi, lungo le quali edificarono le più belle delizie e residenze estive, ecco un susseguirsi di vegetazione e capita, dicono, di vedere aironi, garzette, gruccioni ed anatre, in mezzo a case storiche, edifici recuperati e in lontananza il campanile della prima Cattedrale di San Giorgio. D’estate tramonti infuocati, l’aperitivo a bordo e la notte di San Lorenzo a vedere le stelle cadenti.

E’ la campagna ferrarese il cuore di tutto: snobbata dal turismo di massa si prende la sua vittoria sul tempo, incrociando gli amanti del vivere bene e del vivere a lungo. I flâneur e i viaggiatori culturali che, biciclette in spalla, fanno della vita en plein air il proprio mantra. Quelli che i libri se li portano dietro non per passatempo (e se lo facessero di più andrebbe bene lo stesso) ma per stanare mappe letterarie di luoghi e destinazioni. Come se rivivere la vita degli altri li rendesse quasi immortali.

Lo abbiamo fatto anche noi, salpando con la Nena da questo piccolo porto turistico ferrarese, per inoltrarci lungo i luoghi bacchelliani e ritrovare le atmosfere che hanno fatto da sfondo alla celebre trilogia di Riccardo Bacchelli Il Mulino del Po. E se gli argini dove abbiamo pedalato per un breve tratto avevano un che di nostalgico e romantico insieme (la strada per chi è sportivo è molto più lunga) il Po, maestoso ingrossato e per nulla amichevole, ci ricorda che del vecchio Mulino non c’è più traccia.

Sprofondato nelle acque del fiume è ora in restauro e si attende di rivederlo non sulla riva ma probabilmente al sicuro dentro un museo. In compenso lungo la strada si erge la chiesa di San Giacomo, in piedi dal 1774. E, a detta della veemenza con cui scampanella, gode ancora di ottima salute.

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In bicicletta nella campagna ferrarese e lungo le rive del Po

La prime informazioni che ti danno a Ferrara è sulla bicicletta. Puoi arrivare in Maserati ma sono certa che se pedali in sella a una Bugatti bike sei già sulla strada dell’amabilità. Tutto il traffico cittadino, paesi compresi, si snoda prevalentemente sulle ciclabili. Il che vuol dire spostarsi di comune in comune anche rasentando le strade, perché gli automobilisti abituati a vedere ciclisti in ogni dove assumono nei loro confronti un comportamento più gentile. 

Con la Nena puoi caricare la tua bicicletta e fare il tour che ho percorso io con Terre e Fiumi da vivere: prima tappa delle Delizie Estense Villa Mensa residenza di campagna dei Vescovi di Ferrara è un’antica costruzione del XV secolo, pianta poligonale e cortile a chiostro, con porticato a sei archi edificata per volere di Bartolomeo della Rovere, vescovo di Ferrara e nipote di Papa Sisto IV. Oggi la parte interna con affreschi sul soffitto è ancora in restauro, ma giurano che quando sarà finita diventerà una chicca.

Villa Mensa - Fronte ovest foto di- |Comune di Copparo| - Elena GrinettiVilla Mensa_A7302194

Copparo nel comprensorio del delta del Po

Da quel punto in bicicletta puoi raggiungere Copparo, visitare la Torre della Delizia costruita tra il 1540 e il 1542. Aveva la funzione di osservazione verso il Po oggi è sede della Biblioteca Comunale. Fortunato chi studia lì dentro invece di soffocare nel cemento “architettonico” di alcune città. Copparo dista 18 km da Ferrara, è un paese agricolo, il profumo dell’erba lo senti forte nelle stradine strette in mezzo alla campagna. Un tempo sorgeva nei territori di caccia estensi, come testimonia la struttura del Palazzo comunale ricostruito nel 1822 sui ruderi di un fastoso castello del 1540 voluto da Ercole II D’Este (Delizia di Copparo) realizzato su un progetto dell’architetto ferrarese Terzo dé Terzi.

Una sosta culinaria, un piatto di cappellacci con ripieno di zucca, e sei pronto per raggiungere la Chiesa di San Venanzio costruita nel 1344 su richiesta di Giovanni da Saletta, un feudatario della zona. Oggi restaurata e visitabile puoi ammirare gli affreschi di scuola bolognese del XIV secolo.

Se vi fermate a dormire da quelle parti, o cercate un luogo dove mangiare, vi consiglio l’agriturismo Corte Scanarola a Ro Ferrarese, piatti ottimi e abbondanti. Una “Delizia” in più da annotare a fondo pagina. 

“DAR LE COLPE AGLI ALTRI È VANITÀ. L’ORGOGLIO VUOL CHE SIAN SUOI ANCHE GLI ERRORI”.

Riccardo Bacchelli

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