Ci voleva lo show cooking di Simone Finetti per portarmi alle serre idroponiche di Fri-El Green House: 30 ettari a Ostellato in provincia di Ferrara, per fornire 365 giorni all’anno il pomodoro italiano.

Ti sembra di entrare in una base militare, accesso super controllato, serre di ultima generazione in ferro e vetro, impianti led all’avanguardia che integrano la luce naturale, coltivazioni riscaldate con acqua calda prodotta dalle centrali a biogas. Insomma, ti aspetti di vedere uno shuttle partire e invece è l’asilo dei pomodori, qui crescono, si nutrono, poi passano alla distribuzione e infine nei piatti dei consumatori.

“Posso entrare a vederli?” Assolutamente no, rispondono, dentro è tutto sterilizzato. Sarà un pomodoro bionico penso, ma quando Finetti lo compone a taglio vivo nel piatto e ce lo fa assaggiare ritrovo i profumi dell’ortaggio che avevo dimenticato. E penso subito che lo devo portare al Salotto, nelle nostre serate all’aperto, sulle tavole bianche il rosso profumato di questa varietà a forma di fragola dal nome quasi medioevale, Straberna.

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Pomodori sostenibili e presenti sul mercato tutto l’anno

Dietro a questa idea ci sta il marchio H2orto, un’azienda con oltre 500 collaboratori, età media di 34 anni, 4 su 10 donne. “Siamo partiti nel 2015 con una superficie di 1,5 ettari e ci siamo estesi negli anni fino a contare nel 2022 ben 31,1 ettari di serre – racconta Florian Gostner, amministratore delegato di Fri-El Green House – il fatturato dal 2015 ad oggi è stato in forte aumento e ciò è dovuto alla crescita continua della superficie produttiva e al passaggio da prodotti di massa (pomodoro a grappolo classico) a prodotti premium (pomodoro a grappolo premium, pomodoro cocktail e miniplum Strabena). Dai 13 milioni di euro di fatturato del 2020 siamo arrivati a stimare per il 2024 un valore di 40 milioni di euro e una produzione di pomodori pari a 14.700 tonnellate”.

Giovani e motivati, puntano alla sostenibilità con grande attenzione all’ambiente: “Vogliamo diventare indipendenti dai combustibili fossili e rendere il bilancio di CO2 pari a zero dal punto di vista energetico. La nostra imminente sfida è il raggiungimento della transizione energetica entro il 2026. Stiamo lavorando su più fronti e progetti per raggiungere l’obiettivo dell’impatto zero”.

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“A maggio 2024 inizieremo la costruzione di un impianto fotovoltaico galleggiante da 3,5 Megawatt nei bacini di stoccaggio dell’acqua piovana adiacenti alle serre. A fine 2024 inizio 2025 realizzeremo 19 Megawatt di fotovoltaico, con il recupero delle acque piovane e l’accumulo in riserve dedicate. Nel 2025 convertiremo gli impianti da biogas a biometano con recupero della CO2 per la concimazione carbonica delle piante. Ed entro la fine del 2026 disporremo di un impianto geotermico poi inizieremo la costruzione del nuovo complesso di serre idroponiche”.

Un progetto davvero a lungo termine. Pensate a tutto questo mentre sgranocchiate il nuovo cetriolo snack, la novità di questa estate.

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