Se pensate alle donne della Mongolia come a insipide fanciulle vestite a strati di piumini è ora di mettere mano al vostro immaginario. A vestire così sono solo i turisti, dotati di torcia e borraccia come suggeriscono, alla sezione informazioni pratiche, i siti di viaggio. Lì, nel regno che fu di Gengis Khan, dove si pratica il buddismo tibetano e le temperature in inverno scendono a meno 30 gradi, il culto della moda è vivo e vegeto.
Lo ha dimostrato la stilista Alimaa Sengejav, presente con la sua ultima collezione alla ventiseiesima edizione di Riccione Moda Italia, la rassegna fashion organizzata da Cna Federmoda. “E’ un preconcetto comune a tanta gente quello di vederci imbacuccate, al contrario invece siamo molto femminili, ci piace la moda europea, chic e di buona fattura. Un’eleganza che viene da un’antica tradizione. Consideri che circa la metà della nostra popolazione è sotto i 25 anni, sono giovani con una grande voglia di fare e di sperimentare, e il design è uno degli ambiti di lavoro più ricercati”.
Il cachemire luxury di Alimaa Sengejav a Riccione Moda Italia
Alimaa propone dunque capi estremamente intriganti, con abiti aderenti avvolti da mantelle a giro largo bordate di pelliccia. Sfumature di grigio per minidress adornati di voile ad effetto cardigan che rendono il tutto soffice come nuvole e maglioni caldissimi ma estremamente leggeri: “Cachemire e velo, tono su tono, è lo stile che caratterizza le mie creazioni, regala al corpo un aspetto seducente, un allure di imprendibilità”.
Alimaa, quando ha iniziato a disegnare abiti?
“Sono nata come ingegnere di macchine tessili, poi nel 2008 sono approdata alla moda. Ora con mio marito produciamo e vendiamo abbigliamento. Io disegno le mie collezioni. “
Il cachemire della Mongolia è davvero straordinario
“Sì, per noi è la seconda voce dell’export, consideri che nel mio paese siamo in tutto 3 milioni di abitanti ma ci sono 45 milioni di animali, e di questi almeno 20 milioni sono capre. Allo stato naturale, a pascolo libero, non in allevamenti come quasi ovunque in altri paesi. Per questo il nostro cachemire è la migliore qualità al mondo. E anche perché la qualità dipende dalla meteorologia, qui fa molto freddo e le capre per riscaldarsi producono molto pelo e molto soffice. Lo scorso anno faceva ancora più freddo del solito, e la qualità è ancora migliorata. E’ un prodotto che lavoriamo a mano e che dà occupazione a un’ampia fetta di popolazione. Con un export in forte crescita, sia di materia prima sia, negli ultimi tempi, anche di prodotti finiti, abiti e accessori”.
Come questi guanti che ho indossato la notte a Riccione in una serata con le amiche, maggiolone aperto e tanta voglia di stare insieme.
