È un pullulare di eventi, una miriade di persone, sguardi curiosi, look pronti da shooting, inaugurazioni di mostre, cocktail nelle terrazze più belle di Firenze, cene segrete, party sull’Arno: insomma è Pitti, la versione gentile della moda, 1.220 i marchi dei quali 540 vengono dall’estero.

Passeggiare per Firenze è di per sé emozionante, ma immaginatevi cosa può essere se a circondarvi ci sono gentleman versione moderna, con movenze d’antan ma tagli d’abito che piacerebbero ad Oscar Wilde. Se dentro a limonaie e giardini d’epoca si stagliano tavole imbandite frutto di accurate scenografie dove calarci dentro e ragionare che la vita dovrebbe essere così. Leggera e appetitosa. Effimera, la chiamano. Ma alle spalle c’è un mondo: lavoro, gusto, inventiva, stile.

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Lo ha detto a noi, seduti con taccuino e biro, il sindaco di Firenze Dario Nardella che ha aperto l’edizione di Pitti 92 bacchettando l’Italia degli invidiosi: «Dobbiamo smetterla di pensare che dietro ogni successo ci sia l’inganno, spesso ci sono solo storie di tenacia, costanza e capacità imprenditoriale. La fortuna di una persona non deve necessariamente delineare il fallimento dell’altra». Parole sante. Come lo sono quelle di un Lapo Elkann che caduto più volte è sempre pronto a ricominciare, ripartendo proprio da Italia Independent e da Pitti dove in pratica l’azienda è nata e oggi festeggia i dieci anni: «Si cade e ci si rialza più forti di prima ed il claim “No future without a past” sintetizza perfettamente questo concetto a noi molto caro».

Dunque l’Effimero della moda è meglio declinarlo nell’ambito museale. E anche qui si potrebbe disquisire, dopo aver visto Il Museo Effimero della Moda a Palazzo Pitti.

Pitti il Museo Effimero della Moda

Pitti al Museo Effimero della moda

Ci sono 200 pezzi fra abiti ed accessori allestiti nelle 18 sale, una più bella dell’altra, della Galleria del Costume di Palazzo Pitti.  E’ Il Museo Effimero della Moda, mostra curata da Olivier Saillard, prodotta da Fondazione Pitti Immagine Discovery e Centro di Firenze per la Moda Italiana in collaborazione con Gallerie degli Uffizi e Palais Galliera.

Palazzo Pitti, racconta Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, «accoglie una mostra che indaga i meccanismi della moda e riflette sul suo senso profondo. Un evento doppiamente importante: Il Museo Effimero è infatti l’occasione per aprire gli archivi e offrire ai visitatori un nuovo punto di vista sulle collezioni e gli spazi della Galleria del Costume e della Moda, che in questo modo porta a compimento l’evoluzione verso lo status di Museo della Moda di Palazzo Pitti».

Pitti Museo della moda

I pezzi selezionati vanno da metà Ottocento fino ai giorni nostri, abiti che vengono mostrati per la prima volta – mai usciti dalle scatole per la conservazione – e altri esposti per l’ultima volta, prima di tornare negli archivi perché troppo fragili e delicati. Gli abiti che punteggiano il tema di ogni sala – tornati alla luce grazie allo straordinario lavoro di recupero delle restauratrici della Galleria del Costume e del Palais Galliera – sono stati creati da tutte le sartorie più importanti e dagli atelier di moda più prestigiosi, tra Firenze, Roma, Milano, Parigi, New York come: Sartoria Worth, Mariano Fortuny Venezia, Sartoria Rosa Genoni, Sartoria Emilio Federico Schubert, Roberto Capucci, Sartoria Madeleine Vionnet, Irene Galitzine Roma, Elsa Schiaparelli, Jole Veneziani, Biki, Maison romana d’alta moda Carosa, Nina Ricci, Gianfranco Ferré, Christian Lacroix.
Anche il contemporaneo è abbondantemente citato, dalle recenti acquisizioni del Palais Galliera presentate per la prima volta a Firenze, e da alcuni capi della collezione di Palazzo Pitti. Con un‘incursione nell’oggi, presentata da una selezione di capi delle ultime collezioni di Gucci, Margiela, Bless, Fendi, Armani, Valentino, Prada, Dolce & Gabbana, John Galliano e Lanvin.
Le immagini che raccontano gli abiti nel catalogo della mostra sono scattate dall’artista Katerina Jebb.

Pitti

«Il Museo Effimero della Moda – dice l’ideatore e chief curator della mostra Olivier Saillard, direttore del Palais Galliera, autore di performance e progetti artistici, curatore anche della mostra “Balenciaga, l’oeuvre au noir” da poco inaugurata al Musée Bourdelle di Parigi – è una possibilità, un’opportunità di reinventare la Galleria del Costume e della Moda di Palazzo Pitti. Su manichini di legno e cera, ma anche abbandonati su poltrone e sedie, sospesi in morbide sculture, distesi come belle addormentate, gli abiti sono i naufraghi di un museo misterioso, fragile e caduco. Nel giro di qualche mese esso scomparirà, vittima e testimone del tempo che passa. Speriamo possa rinascere in seguito in un altro luogo, tra le mura infedeli di un museo, negli spazi dimenticati di un edificio. Ponendo sempre interrogativi sul carattere fugace della moda ma anche sulla sua forza poetica, sposando, nomade, fondamenti sublimi e frontiere mobili, possa questo museo, incessantemente in via di definizione, diventare il più bello e il più giusto fra i musei della moda esistenti al mondo».

IL MUSEO EFFIMERO DELLA MODA
14 giugno – 22 ottobre 2017

Gallerie degli Uffizi
Museo della Moda e del Costume
Palazzo Pitti, Firenze / Florence

 

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