• PATRIZIA FINUCCI GALLO

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Il nesso tra un profumo e un istante è il corridoio della nostra storia. Da percorrere in triciclo o in bicicletta oppure, come forse avranno fatto i millennials, in equilibrio sullo skate o sulle sneakers dotate di rotelle. Comunque sia lo abbiamo imparato tutti, sin da piccoli, che la vita è un gioco di contrappesi. Di bilanciamenti e di staticità.

Sulle armonie che segnano i percorsi e sulle rotture dei giorni senza note. Così ogni giorno lavoriamo fra gli alambicchi delle nostre case, immersi tra formule esistenziali e oli profumati, in cerca di quella formula che sia per sempre. Che lasci la scia della felicità e l’odore della vittoria.

Così è la vita e così è per le essenze. Sarà per questa ragione che il nome dei profumi assomigliano sempre di più al nostro quotidiano, nel titolo e nelle storie. Come si è visto alla quindicesima edizione di Pitti Fragranze, il salone dedicato alla profumeria artistica conclusosi ieri, 270 i marchi presenti provenienti da tutto il mondo. Corridoi, appunto, fatti di narrazione. Dove l’incrocio con il ricordo altrui fa leva sulle emozioni di chi li annusa per dipanare storie da diffondere attraverso i flaconi.

Ma anche un’occasione per raccontarci il futuro. Focus di questa edizione sono state infatti le nuove frontiere della sostenibilità, con la partecipazione di Fabrice Leclerc, imprenditore e docente alla Bocconi di Milano, in forza all’ethical fashion team delle Nazioni Unite.

Pitti Fragranze, profumi come libri

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E in fatto di storie  Gabriella Chieffo ha presentato Quasicielo, una fragranza che racconta di una separazione interiore, di una libertà negata. E’ la storia di un ragazzo che non accetta il proprio corpo, che vive nella sofferenza ma che trova il coraggio di ricostruire la sua identità e toccare quasi il cielo. Un profumo evocativo, da spruzzare anche sopra il cappello (come è accaduto in collaborazione con la storica azienda Doria) la cui piramide olfattiva ha un fondo di mirra e incenso come a indicare la profondità del credo.

Ma quanti capitoli da raccontare per Akka Kappa, azienda in piedi dal 1869. Tanti da realizzare persino un documentario, La fabbrica della Bellezza, per la regia di Giancarlo Marinelli dove si racconta la vita della famiglia Kroll e la nascita di quel profumo Black Pepper & Sandalwood che non sembra avvenuta per caso. Tra finzione e realtà ci si perde tra le pagine della storia, che importa sapere se è andata realmente così. Quando le note hanno il sopravvento e ti basta chiudere gli occhi per farle tue.

Tra storia e leggenda il marchio inglese Beau Fort London lancia Revenants, una collezione di impressioni olfattive di personaggi rilevanti della storia britannica. A Pitti Fragranze dunque ecco Iron Duke, un omaggio a Arthur Wellesley Duca di Wellington (1769-1852) soprannominato per la sua tenacia Iron Duke, il Duca di ferro. Il profumo è creato dal naso Julie Dunkley.

Dalle foto del celebre Mario Giacomelli (vi ricordate i “Pretini” del 1961?) prende spunto Unum, la fragranza di Filippo Sorcinelli, il sarto dei papi, amante del gotico e dell’arte. Il flacone, realizzato con una verniciatura metallica, ricorda la macchina fotografica di Giacomelli mentre il tappo richiama la danza delle vesti talari dei Seminaristi.

Storie dentro le storie con Nobile 1942 che ha portato a Pitti Fragranze fra gli altri anche 1001, tutta la volontà di Sherazade nelle note firmate da Luca Maffei. Una fiaba “molecolare” che mi ha vista protagonista con il libro accompagnato all’essenza “Che profumo ha la tua scrittura”. Qui se volete saperne di più e leggere il libro.

pitti fragranze ecco le novità

Pitti Fragranze: i risultati

Sono stati quasi 2.200 i compratori registrati a questa edizione, arrivati a Firenze da più di 50 paesi esteri, per conoscere e approfondire le novità dei 220 marchi protagonisti (il 63% dei quali internazionali). Questa edizione di Pitti Fragranze è stata la prima volta aperta solo agli operatori del settore, e non più anche al pubblico generico nella giornata di sabato.

Il dato più significativo nell’affluenza finale riguarda i numeri dei buyer esteri: in crescita del +2% rispetto a un anno fa, a totalizzare quasi 700 presenze complessive. Le performance migliori le hanno registrate i compratori da Russia (+50%), Regno Unito (+22%), Svizzera (+15%), Olanda (+7,5%), Emirati Arabi Uniti (+12%), Stati Uniti (+23%) e Giappone (+28%). La Francai in ogni caso in cima alla classifica dei mercati di riferimento del Salone.

Presenti, per l’Italia, le migliori boutique del profumo: è un mercato, il nostro, che mostra grande dinamismo e interesse per la profumeria di nicchia.

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