ROBERTO DI CARO
- Giornalista
Atteso invano (causa sciatica) alla Festa dell’Unità, è al Salotto di Patrizia Finucci Gallo che il sindaco di Bologna Virginio Merola, martedì 22 all’hotel Guercino, ha fatto sentire la sua voce sui temi più caldi del dibattito politico in corso. Uno per tutti, la necessità di integrare la Fiera di Bologna e le altre presenti sul territorio emiliano-romagnolo, e la richiesta che, quanto alle risorse, intervenga il governo o, in sua assenza, la Regione. Un appassionato confronto in merito è proseguito nei giorni successivi sui quotidiani, in special modo con il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che peraltro già ne aveva parlato, sempre al Salotto, la settimana prima, martedì 15.
Virginio Merola: il Salotto “mi ha portato fortuna”
Merola è una tradizione e un punto fermo, per il Salotto, che inaugura ogni anno verso quest’epoca: vi esordì nove anni fa, lui, Frascaroli e Zacchiroli a giocarsi la candidatura alle primarie del centrosinistra, anomalo dibattito in una casa privata: «Mi ha portato fortuna», ha detto martedì con un largo sorriso quando Patrizia ha ricordato l’episodio. A lui va la palma anche per le migliori risposte fornite negli anni alla “domanda sassolino”, cui nessun ospite può sottrarsi: stavolta, riferito ai suoi assessori (almeno tre) pronti allo scatto e alla battaglia per giocarsi la sua successione a Palazzo d’Accursio, a quei «giovani bastardi in senso buono, per capacità di rompere gli schemi e non guardare in faccia a nessuno» ha detto: «mi auguro non si dimostrino dei fagiani» e, mimando, «pum, pum, pum». Non dev’essergli suggerito che sono in molti, dentro e fuori il Pd, con i fucili puntati pronti a impallinarli…
Foto di Alessandro Turrino
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tutto molto bello, splendido, aggiungo