PATRIZIA FINUCCI GALLO
Da Warhol a Banksy la vera storia dell’arte urbana: una mostra a Parma, nella storica sede di Palazzo Tarasconi (per la curatela di Giuseppe Pizzuto, direttore artistico Luca Bravo) racconta “un frammento di storia tra mille possibili di questo movimento. Uno dei forse più longevi della storia dell’arte contemporanea”.
Fino al prossimo 2 marzo 2025 potete dunque farvi un viaggio irriverente, dissacrante, onirico dentro un movimento decisamente contemporaneo.
Un viaggio, dicevamo, che comincia proprio nel cuore pulsante delle città, ancor prima dei muri, nelle metropolitane, in particolare in quelle di New York degli anni 70. Con i primi timidi graffiti poi apparsi dirompenti nelle vie, sui vagoni, nelle metro, intrisa di messaggi sociali come la giustizia, l’oppressione politica e le disuguaglianze economiche, diventando una voce potente per il cambiamento.
Per approdare nei negozi di Fiorucci e celebrare la street art come una possibile espressione persino nella moda, notissimo il Fiorucci Wall di Keith Haring dipinto nello store milanese tra il 1983 e il 1984 che potete vedere in mostra. E ancora Banksy, Andy Warhol, Jonone, Obey fino ai più recenti D’Face, Pure Evi, Hongre, Sten Lex, Pichiavo e tanti altri.
Street Art Revolution Le sezioni
TIl percorso espositivo inizia con una sezione dedicata ad Andy Warhol, pioniere della Pop Art, la cui influenza sulla Street Art è innegabile. Warhol, con il suo concetto di riproducibilità e la sua visione dell’arte come provocazione, ha gettato le basi per molti artisti urbani, trasformando l’arte in un mezzo di critica sociale accessibile a tutti. Si prosegue con Keith Haring che grazie ai suoi interventi outdoor e ai suoi “Subway Drawings” sancisce la trasformazione delle strade e delle metropolitane di New York in spazi di espressione artistica. Le sue opere, caratterizzate da figure stilizzate e messaggi sociali, sono diventate simboli di una nuova era artistica.
La sezione successiva è sempre ambientata nella Grande Mela dei primi anni Ottanta con JonOne, uno dei primi e principali esponenti della graffiti art, che ha il grande merito di aver portato i graffiti da Harlem (NY) a Parigi e dalla strada alla tela. Passando per JonOne si arriva dunque alla scena europea, dove Blek Le Rat e poco dopo Jef Aérosol hanno cambiato il volto delle città francesi con i loro innovativi stencil. Considerato padre della Stencil Art, Blek Le Rat con il suo famoso “ratto”, simbolo della ribellione e della pervasività dell’arte urbana, ha influenzato generazioni di artisti fra cui Banksy.
Il celebre artista britannico con le sue opere provocatorie e socialmente consapevoli, ha portato la stencil art dall’Europa all’attenzione globale. Le sue creazioni sono diventate iconiche, definendo la Street Art come una potente forma di espressione politica e sociale.
Se si parla di arte e attivismo è impossibile non menzionare Shepard Fairey, aka Obey, le sue opere – fra cui il suo celebre ritratto di Barack Obama “Hope” e le sue campagne a favore dei diritti e della salvaguardia dell’ambiente – hanno un forte impatto sulla cultura popolare e sulla politica.
Il percorso espositivo continua con la “European Wave” portando all’attenzione del pubblico street artists come D*Face, Invader, Vhils e The London Police. Questi artisti hanno portato la Street Art a nuove vette con stili distintivi e tecniche innovative. Ad essi si aggiungono poi i PichiAvo che combinano l’estetica classica con il linguaggio delle tag per dare vita a opere che fondono passato e presente in un dialogo visivo affascinante. Si possono inoltre ammirare pezzi unici e limited edition di Mr. Brainwash e Pure Evil, artisti che portano un tocco pop alla Street Art, con opere che richiamano il lavoro di Warhol e aggiungono un commento contemporaneo sulla cultura delle celebrità e sulla società.
Infine, la mostra dedica una sezione agli artisti italiani che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale. Da Sten Lex con la tecnica dello stencil poster a Microbo e Bo130, Hogre, Orticanoodles e Biancoshock con le sue installazioni provocatorie, l’Italia ha dato un contributo significativo alla crescita e all’evoluzione della Street Art.
Luogo: Palazzo Tarasconi, Str. Luigi Carlo Farini 37, Parma
Date: 28 settembre 2024 – 2 marzo 2025
Orari: dal giovedì alla domenica, ore 10.00 – 19.30 chiusa lunedì, martedì e mercoledi ultimo ingresso un’ora prima della chiusura